Riguarda alla riforma delle pensioni viene avanzata una nuova proposta dal Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: arginare il problema esodati con la pensione anticipata.
La sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto incostituzionale la riforma Fornero sulle pensioni, per la parte relativa al blocco della rivalutazione degli assegni, ha creato l’occasione per un’ulteriore riflessione sulla riforma delle pensioni e per avanzare nuove proposte in merito.
Si tratta di un comparto che richiede sempre più urgentemente una revisione organica, dal momento che la riforma Fornero ha subito, attraverso successivi provvedimenti, molte deroghe, soprattutto riguardo alla questione degli esodati.
Proprio a tal proposito una nuova proposta arriva dal presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha inviato alla Commissione Lavoro della Camera le linee guida di un provvedimento che potrebbe trovare una prima applicazione, tra sei mesi o un anno, proprio a livello regionale.
Per la riforma delle pensioni vera e propria, infatti, c’è la consapevolezza sempre più diffusa che, come riguardo al reddito di cittadinanza (altra questione tornata recentemente sotto i riflettori), si dovrà aspettare la prossima Legge di stabilità per vedere la luce dei primi provvedimenti, che saranno comunque strettamente dipendenti dai vincoli di bilancio.
La proposta Chiamparino sugli esodati
Il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino nella sintesi proposta inviata al presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, ha presentato un provvedimento che potrebbe riguardare circa 8000 lavoratori attualmente esodati, per i quali sarebbe previsto un sussidio economico che consenta a tali lavoratori di accedere in anticipo alla pensione. Tali lavoratori pur avendo perduto il lavoro, infatti, non hanno ancora raggiunto i requisiti utili per accedere alla pensione e, grazie a tale proposta, potrebbero vedersi riconosciuto un sussidio, che la pensione erogherebbe all’INPS per un periodo massimo di 3 anni, per ottenere il beneficio della pensione in via anticipata.
Nel caso specifico è stato segnalato come la regione Piemonte abbia ogni anno dai 6000 agli 8000 lavoratori ai quali mancano da 1 mese a 3 anni per poter accedere alla pensione e l’intento della proposta di legge è proprio quello di tutelare questa tipologia di contribuenti (esodati) dal momento che, almeno in Piemonte, il nuovo contratto a tutele crescenti sta dando i primi risultati, in termini di contrasto alla disoccupazione, relativamente ai lavoratori più giovani.
Le proposte allo studio del Parlamento sulla pensione anticipata
Per la Commissione Lavoro della Camera quella di Chiamparino può essere considerata una proposta ponte, ossia una soluzione buona, dal momento che consentirebbe di anticipare il momento della pensione attraverso una convenzione tra Regione e INPS, e di evitare nuovi casi di lavoratori esodati, in attesa di un provvedimento definitivo sulla cosiddetta flessibilità in uscita.
Proprio alla flessibilità in uscita, ovvero alla possibilità di ottenere la pensione anticipata subendo delle penalizzazioni, ossia una riduzione dell’assegno pensionistico, sta lavorando la Commissione Lavoro della Camera; come ha affermato lo stesso Damiano:
“Noi come Commissione Lavoro stiamo elaborando soluzioni strutturali come la possibilità di andare in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi e l’8% di penalizzazione sull’assegno fino a quando non si raggiunge l’eta’ pensionabile”
Occorrerà, come d’altra parte per tutte le altre proposte relative alla riforma delle pensioni, avanzate dalle varie forze politiche e dall’INPS, comprendere la fattibilità di tali soluzioni, soprattutto riguardo all’aspetto delle coperture economiche.
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