Riforma della scuola, battuta d’arresto per il governo in commissione per il parere di costituzionalità

Stefania Manservigi

9 Giugno 2015 - 22:36

La riforma della scuola ha subito una battuta d’arresto lungo l’iter per diventare legge; il governo è stato infatti battuto in commissione Affari costituzionali del Senato in merito al parere di costituzionalità del ddl.

Riforma della scuola, battuta d’arresto per il governo in commissione per il parere di costituzionalità

Ha subito una brutta battuta d’arresto il ddl contenente la riforma della scuola lungo la strada per diventare legge.
Il governo è stato infatti battuto sul parere di costituzionalità alla riforma proprio nel giorno in cui la commissione Istruzione avrebbe dovuto iniziare l’esame degli emendamenti.
In commissione Affari costituzionali del Senato sono stati 10 i voti contrari e 10 quelli a favore; a risultare determinante è stato il voto di Mario Mauro, senatore di Gal e presidente dei Popolari per l’Italia che nei giorni scorsi aveva annunciato la sua uscita dalla maggioranza.
Questa battuta d’arresto giunge proprio in concomitanza con il blocco degli scrutini indetto dai Cobas in forma di protesta, iniziato ieri in Emilia Romagna.
Dal Pd comunque rassicurano: la riforma della scuola si farà.

Riforma della scuola, i voti in commissione Affari costituzionali del Senato
Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali, nonostante consuetudinariamente i presidenti non partecipino al voto, ha votato a favore della riforma.
Non erano presenti al momento del voto, invece, i senatori di Ncd Gateano Quagliariello, Andrea Augello e Salvatore Torrisi.
Mauro, ex Ministro della Difesa del governo Letta, ha affermato a proposito della battuta d’arresto ricevuta dalla riforma della scuola: «Il testo è scritto male e quindi propongo di fermarsi tutti a riflettere e di scriverla meglio».
Apertura al dialogo sulla riforma c’è sempre stata da parte del premier Matteo Renzi, che aveva affermato «Non ho problemi sui numeri, posso fare la riforma della scuola anche domattina, anche spaccando il Pd, ma lo riterrei un errore politico, stessa cosa sulle riforme costituzionali. Prendiamoci altri 15 giorni, discutiamo anche in ogni circolo del Pd. Per me nessun problema.».

Riforma della scuola, le reazioni da parte del Pd
Non si sono fatte attendere le reazioni da parte del Pd.
Doris Lo Moro, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, ha così affermato: «Il Pd era rappresentato in commissione Affari costituzionali da tutti i suoi componenti, che si sono espressi in maniera positiva sul parere da esprimere. È evidente che mancavano rappresentanti delle altre forze politiche di maggioranza. Si tratta a nostro parere, comunque, di un infortunio che non pregiudica in alcun modo il percorso della riforma della scuola a Palazzo Madama».
Dello stesso avviso è anche Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura: «Il ddl sulla Buona scuola continua il suo iter in Senato. Non c’è nessuna battuta d’arresto per il voto della commissione Affari costituzionali. Abbiamo deciso di affrontare un confronto vero sugli oltre 2000 emendamenti, una scelta che dovrebbe essere salutata con favore dalle opposizioni. Certo confronto vero non significa passo indietro. Cominceremo a votare, una volta acquisito il parere della commissione Bilancio».

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