Riforma del catasto al via: cambia calcolo del valore degli immobili

Federico Migliorini

13/11/2014

29/01/2016 - 17:54

condividi

Approvato il decreto sulle commissioni censuarie che dovranno calcolare le nuove rendite catastali degli immobili: rendite in aumento tra il 30 e 180 per cento in attesa di sapere se ci sarà aumento di gettito con la nuova Local Tax.

Riforma del catasto al via: cambia calcolo del valore degli immobili

Il Consiglio dei Ministri ha dato finalmente il primo si alla procedura che porterà alla riforma del catasto, inserita nella Delega Fiscale, divenuta legge lo scorso febbraio. Con l’approvazione del decreto sulle commissioni censuarie la riforma inizia a prendere forma, ma nonostante i proclami del Premier Renzi, serviranno almeno altri 5 anni per portarla a termine.

La riforma dei valori catastali
Per il momento, le nuove commissioni censuarie saranno chiamate a rivedere i parametri per definire i valori catastali di oltre 62 milioni di immobili sparsi per l’Italia, adeguando i valori per renderli più simili ai valori di mercato. Per fare questo le nuove rendite saranno conteggiate sui metri quadri dell’immobile e non più sul numero di vani, partendo dai valori di mercato rilevati dall’OMI, l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, tenendo conto di posizione ed età degli immobili, dati fino ad ora non considerati. In pratica, con i nuovi algoritmi di calcolo risulteranno molto rivalutate le case di pregio, che oggi hanno rendite più esigue del dovuto. Con l’avvio dei lavori dovrebbe arrivare anche la riforma delle zone del catasto in base all’omogeneità edilizia, per superare le macro aree attualmente in vigore. Saranno cancellate le attuali 45 categorie catastali, lasciandone solo 3 per gli immobili residenziali.

A riforma conclusa, secondo le prime stime, dovrebbe esserci una rivalutazione generalizzata delle rendite catastali degli immobili, con un spread compreso tra il 30% e il 180% . Considerato il carico fiscale delle imposte erariali, IMU e TASI per il 2014, aspettando la futura Local Tax, mantenere la promessa dell’invarianza di gettito non sarà sicuramente cosa facile.

Le commissioni censuarie
Le nuove commissioni censuarie dovranno insediarsi entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 1° novembre 2015 e saranno formate da 6 componenti effettivi e altrettanti supplenti, nominati dal presidente del Tribunale di ciascuna circoscrizione territoriale, scelti tra i rappresentanti delle amministrazioni locali, magistrati, professionisti, docenti qualificati in materia di economia e estimo urbano e rurale, esperti di statistica ed econometria. Ogni commissione sarà organizzata in tre diverse sezioni: una si occuperà in prima istanza della revisione degli estimi, una seconda avrà competenza sui fabbricati, mentre alla terza sarà assegnata la competenza sui terreni. Verrà istituita anche una commissione centrale formata da 25 membri effettivi, di cui 4 di diritto, ovvero il direttore dell’Agenzia delle Entrate e direttori centrali dell’Agenzia. La commissione centrale deciderà sui ricorsi dell’Agenzia delle Entrate e dei Comuni in materia di categorie, qualità, classi e tariffe d’estimo di terreni e fabbricati. L’incarico sarà senza gettone, per la durata di 5 anni.

Commenta:

Iscriviti a Money.it