Va ancora a rilento l’attuazione della riforma del catasto. Tra pochi giorni dovrebbe essere approvato un nuovo decreto attuativo. Vediamo le principali modifiche che lo riguarderanno.
Prosegue, anche se a rilento, la riforma del Catasto (prevista dall’articolo 4 della Legge n. 23/2014). Sono ancora molti i Decreti attuativi da approvare, ma intanto arrivano anche le prime proposte di modifica ai criteri che dovrebbero portare alla determinazione delle nuove rendite catastali.
La formazione delle commissioni censuarie
Fino ad adesso l’unico Decreto già approvato è quello sulle commissioni censuarie, chiamate a validare le funzioni statistiche catastali indispensabili per attribuire i nuovi valori delle rendite catastali. Per attivare le nuove commissioni sarà necessario che i vari direttori regionali dell’Agenzia delle Entrate inviino tramite Pec ai dipendenti degli uffici del territorio, ai Prefetti, all’Anci di designare i propri canditati a occupare le cariche nelle nuove commissioni. La richiesta andrà indirizzata, per conoscenza, anche al presidente del Tribunale competente. Successivamente gli uffici del territorio dovranno, nei sessanta giorni successivi, inviare al presidente del Tribunale l’elenco dei nomi proposti in numero almeno doppio rispetto al necessario. Tra questi nomi il presidente del Tribunale farà la sua scelta, nei trenta giorni successivi. In caso di mancanza di nominativi, le nomine saranno effettuate attingendo all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio del Tribunale.
I nominativi saranno poi inseriti in un vero e proprio decreto di nomina a cura del direttore regionale delle Entrate.
Le modifiche
Due sono le principali modifiche alla nuova determinazione delle rendite catastali degli immobili. La prima riguarda la base di dati a disposizione. Infatti, visto lo scarso numero di compravendite immobiliari effettuate nell’ultimo triennio utilizzare le zone in cui elaborare gli immobili campione avrebbe dovuto essere molto larghe a causa della scarsità di acquisti nei singoli Comuni. Per ovviare a questo problema saranno prese in considerazione alle i valori delle vendite giudiziarie, con la conseguenza che i valori medi da cui partire sarebbero sensibilmente più bassi, dato che il valore delle case vendute all’incanto influirebbe sulla media generale per categoria.
Rispetto alle versioni precedenti del Decreto, ove si faceva riferimento all’invarianza di gettito a libello nazionale, ma non a livello di singolo Comune, adesso si è deciso di cambiare rotta e di puntare a mantenere lo stesso livello di gettito fiscale (rispetto alle vecchie rendite) per ogni Comune. Il passaggio da vani a metri quadrati, per la determinazione delle singole rendite catastali non renderà certo semplice risolvere questo problema.
I pareri degli esperti del settore
La riforma del catasto, vista l’ampia portata che può avere, suscita molta attenzione soprattutto nel mondo professionale. Negli ultimi giorni, infatti, sta prendendo corpo l’idea di costituire un osservatorio per il monitoraggio dell’impatto che la revisione del Catasto avrà nell’ambito della normativa tributaria locale.
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