Renzi, taglio costi energia: risparmio annuo 8.400 euro per impresa. Ma il divario con l’Ue resta

Marta Panicucci

18 Marzo 2014 - 09:48

Renzi, taglio costi energia: risparmio annuo 8.400 euro per impresa. Ma il divario con l’Ue resta

Il piano di interventi presentato la scorsa settimana da Matteo Renzi ha lo scopo di dare una boccata di ossigeno a dipendenti e imprese. Le critiche da parte di coloro che sono rimasti fuori del piano del governo per il rilancio del paese sono forti. Gli esclusi sono i lavoratori indipendenti, le partite iva, e i disoccupati. Ma come ha spiegato il sottosegretario Graziano Del Rio, nei prossimi anni il governo ha intenzione di dedicarsi a tutte le categorie di lavoratori in difficoltà, nessuno escluso, ma per il momento, e con le risorse a disposizione, "da qualche parte si doveva iniziare".

Insomma, il primo piano Renzi è rivolto a dipendenti con stipendio sotto i 25.000 euro lordi e le imprese. A favore di quest’ultime il premier Renzi ha previsto il taglio dell’Irap, che incide non poco sui bilanci delle imprese dal momento che deve essere pagata anche quanto i conti aziendali hanno il segno rosso; e il taglio dei costi dell’energia.

Grazie ad una simulazione effettuata dal Cgia di Mestre, che riportiamo di seguito, sappiamo che il risparmio medio per ogni piccola-media impresa italiana sul costo dell’energia sarà di 8.400 euro.

Il costo dell’energia in Italia e in Europa
Il costo dell’energia in Italia rappresenta un vero problema per le aziende e gli imprenditori che cercano di fare impresa sul territorio nazionale. Il nostro sistema produttivo è vessato dalla bolletta più alta d’Europa. Secondo i dato di Eurostat infatti, una piccola o media impresa in Italia paga ogni chilowatt circa 18 centesimi, a fronte dei 12 centesimi di Germania e Spagna, agli 11 centesimi della Gran Bretagna e addirittura i 9 centesimi della Francia.

Si tratta di una situazione penalizzante per le imprese italiane che partono molto svantaggiate nei confronti dei propri concorrenti europei. In generale, secondo la Cgia di Mestre le imprese del Belpaese pagano mediamente l’energia elettrica il 68% in più rispetto agli altri.

Taglio del 10%
Il piano del governo Renzi, come anticipato sopra, prevede il taglio del 10% del costo della bolletta. Il risparmio per una piccola-media impresa, secondo i dati Cgia sarà di 8.400 euro all’anno. La simulazione effettuata dalla Cgia prende come campione un impresa con un consumo medio annuo di 500 Mwh: nel 2013 ha speso 84.000 euro per l’energia elettrica; nel 2014 con il taglio del costo dell’energia ne spenderà 75.600 euro.

"E’ un taglio importante - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - che sommandosi alla riduzione dell’Irap, allo sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione, all’aumento di 500 milioni di euro del fondo contro il credit crunch mette finalmente gli interessi delle imprese al centro dell’attenzione. Certo, tutto ciò non basta, comunque è un ottimo segnale che ci consente di dire che probabilmente la politica ha cambiato atteggiamento nei confronti dell’ impresa"

Divario con l’eurozona
Nonostante si tratti di un taglio consistente per le imprese, resta ancora elevato il divario tra i prezzi dell’energia in Italia e nel resto dell’eurozona. Anche con il risparmio di 8.400 euro annui un’impresa italiana continua a spendere 12.150 euro in più dei suoi concorrenti nel resto d’Europa.

Ecco la tabella della Cgia che illustra i dati appena riportati:

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