Renzi, dopo Juncker, attacca l’UE e la Merkel. I motivi dello scontro

Simone Traversa

19/01/2016

Renzi si scaglia nuovamente contro l’UE: ieri le accuse di Juncker, oggi l’attacco alla leadership della Germania.

Renzi, dopo Juncker, attacca l’UE e la Merkel. I motivi dello scontro

Renzi, nuovo attacco contro l’UE, questa volta nei confronti di Angela Merkel. .

Dopo lo scambio di reciproche accuse di ieri con Juncker, oggi Matteo Renzi passa all’attacco della leadership della Germania.
Il presidente del consiglio riferendosi direttamente alla cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto: “Non potete raccontarci che state donando il sangue all’Europa, cara Merkel”.

Gli attacchi su più fronti che stanno avendo luogo a Bruxelles, al Consiglio europeo, celano al loro interno malumori covati da tempo, che stanno consumando i rapporti degli stati membri.
Cosa sta succedendo in Europa? Quali sono i motivi che stanno portando a una UE sempre più divisa al suo interno?

Lo scontro sui depositi bancari

Il nodo sul quale si sono incentrate le prime schermaglie è rappresentato dall’Emu, l’Unione economica e monetaria. Renzi ha chiesto alla Merkel come mai rifiuti lo schema dei depositi bancari europei, puntualizzando in conferenza stampa che non si trattava di un attacco, ma di una domanda legittima posta alla cancelliera con la quale è in ottimi rapporti.
La Merkel ha ammesso che, dato il frenetico susseguirsi delle emergenze a cui l’Europa ha dovuto far fronte, è passato troppo tempo senza che si discutesse dei temi legati all’Unione monetaria.

Lo scontro sul raddoppio del gasdotto North Stream

Un’altra questione delicata è quella legata al raddoppio del gasdotto North Stream, in Russia. Renzi accusa tedeschi e olandesi di ignorare le sanzioni che l’Europa ha deciso di applicare alla Russia per la questione ucraina, vedendoli entrambi impegnati nella realizzazione del potenziamento del gasdotto russo.

Matteo Renzi vuole maggiore considerazione da parte dell’Europa

Dietro gli affondi del presidente del consiglio italiano ci sarebbe la crescente frustrazione per la scarsa considerazione che l’Europa concede all’Italia.
Da un lato Renzi teme una parziale bocciatura della Commissione europea della sua manovra in deficit, sulla quale il giudizio è stato sospeso fino alla prossima primavera. Dall’altro c’è il tentativo di fare pressioni affinché l’ENI possa entrare nell’affare del North Stream. ENI è infatti rimasta appiedata in seguito alla bocciatura di Bruxelles dell’altro gasdotto, il South Stream, in nome della necessità di diversificare i fornitori di gas.

Attacchi anche sul fronte emergenza migranti

Matteo Renzi ha dovuto rispondere anche alle accuse sui ritardi dell’Italia nella gestione dei migranti. Renzi sostiene che i ricollocamenti siano meno dell’1% di quanto promesso, e che gli obiettivi sui quali ci si era impegnati sono oltre il 90%. L’Europa però accusa Roma di avere maturato un colpevole ritardo nell’apertura degli hotspot, i nuovi centri di registrazione e identificazione dei migranti.

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