Renzi alla Farnesina: il punto su politica estera, tasse e riforme

Silvia Mazzieri

29 Luglio 2015 - 16:19

Renzi alla Farnesina il 28 luglio alla Conferenza degli Ambasciatori: politica estera, tasse e riforme per un’Italia al passo con l’Europa. Emergenze internazionali e Onu gli altri temi.

Renzi alla Farnesina: il punto su politica estera, tasse e riforme

Si è svolto il 28 luglio alla Farnesina l’incontro fra Renzi e i principali rappresentanti della rete diplomatica, alla Conferenza degli Ambasciatori.
Qui il premier ha fatto il punto sul periodo di grandi cambiamenti che stanno avendo luogo in Italia e in Europa.
Col programma delle riforme e con i tagli alle tasse programmati dal 2015 al 2018, il nostro Paese vivrà una metamorfosi e sarà visto dagli altri Stati non più come "il paese delle tasse" ma come quello degli investimenti.

In tema di politica estera vuole partecipare al "grande periodo costituente dell’Europa" caratterizzato da svolte critiche come la vicenda della Grexit e ai rapporti con la comunità internazionale.
Renzi parla del seggio che spera di ottenere il prossimo anno all’Onu e in tema di emergenze internazionali analizza le questioni terrorismo e immigrazione.

Renzi alla Farnesina: fra i temi discussi Grexit e Brexit
La politica estera italiana è un fiore all’occhiello e una tradizione consolidata del nostro Paese che ora è tornata alla ribalta con la possibile Grexit e in vista di nuovi avvenimenti che coinvolgeranno i principali Stati dell’Ue.
Fra le altre svolte che si prefigurano in Europa troviamo quelle legate al referendum inglese sulla Brexit e alle elezioni in Francia, Portogallo e Spagna.
Renzi insiste sulla politica estera e fa un elogio per gli ambasciatori non scontato, visti i pregiudizi che il Primo ministro ha ammesso di aver nutrito fino a qualche mese fa circa la rete dei diplomatici.

Italia: da Paese delle tasse a Paese degli investimenti
Renzi ha enunciato le promesse di taglio alle tasse che dovranno avvenire fra il 2015 e il 2019.
L’Italia smetterà di essere vista dall’estero come il "paese delle tasse": la riduzione della pressione fiscale avrà un’entità di circa 50 miliardi in 5 anni.
Ecco il programma di tagli sulle tasse:

  • 2015: col bonus di 80 euro alle fasce meno abbienti si ottiene uno sgravio di 10 miliardi. E’ dello stesso anno l’eliminazione della componente lavoro IRAP;
  • 2016: abolizione Tasi e Imu (tagli per 5 miliardi);
  • 2017: riduzione dei costi delle imprese (IRES e IRAP). La tassazione sui profitti deve diventare di un punto al massimo sotto quello della Spagna;
  • 2018: intervento sugli scaglioni IRPEF e sulle pensioni;
  • 2019: si tornerà ad investire.

Le riforme del 2015: Jobs act e banche popolari
Anche in Italia abbiamo già avuto grandi cambiamenti, realizzati grazie a riforme varate nel 2015 come il Jobs Act e l’intervento sulle banche popolari.
Nel primo caso si è avuta una svolta su due fronti: quello dell’occupazione e quello del giudizio dell’Italia all’estero.
Il nuovo sistema delle banche popolari poi ha introdotto “una stagione di cambiamento nel mondo del credito.”

Governo Renzi: le riforme costituzionali e della pubblica amministrazione per il 2015-2016
Nel 2016 le riforme su pubblica amministrazione, giustizia, fisco e diritti concluderanno il percorso legislativo intrapreso da tempo, non prima però di un referendum confermativo che segnerà un momento di dibattito politico di importanza centrale.
Già ad ottobre 2015 una riforma costituzionale verrà dibattuta in Senato e forse anche alla Camera.

Terrorismo, immigrazione e ONU
Sul tema del terrorismo si dovrebbe rifuggire un atteggiamento di “scontro di civiltà” ma prendere atto che si vogliono colpire i luoghi simbolo della nostra civiltà e i nostri valori.

In tema di immigrazione Renzi osserva come l’Italia sia "un ponte fra l’Africa e l’Europa" e che questa posizione ci dà un ruolo che deve andare oltre il servizio di pattuglia dei mari.
La priorità resta quella della salvaguardia della vita umana che trascende ogni questione politica ma l’Europa deve riconoscere all’Italia un’importanza non solo geografica.

A sottolineare il proprio impegno sulle questioni internazionali ed umanitarie il premier ha anche espresso il desiderio di festeggiare il conseguimento di un seggio all’ONU per il biennio 2016-2018.

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