L’Inps ha diramato nei giorni scorsi una circolare per chiarire i procedimenti di emersione dal lavoro nero al fine di regolarizzare i lavoratori stranieri. Il percorso di regolarizzazione ha interessato dal 15 settembre al 15 ottobre, mese in cui l’Inps ha rilanciato la sanatoria, circa 100mila lavoratori clandestini. Tuttavia l’iter di regolarizzazione non è ancora finito a causa dal vasto flusso di domande pervenute all’Inps nei mesi scorsi; il tempo utile per concludere il procedimento di sanatoria scade il 31 gennaio 2013.
Nel mese di spinta alle regolarizzazioni l’Inps ha ricevuto migliaia di domande incomplete o compilate con dati errati; è per questo motivo che l’istituto nazionale per la previdenza sociale ha diramato il 17 gennaio una nuova circolare con le istruzioni per portare a termine il procedimento.
Pagamento forfetario
Si riportano di seguito le indicazioni diffuse dall’Inps tramite la circolare sulle “disposizioni e chiarimenti per l’emersione di lavoratori domestici extracomunitari ai sensi dell’art.5 del decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109.” Si conferma che il pagamento del contributo forfetario può considerarsi “manifestazione espressa di volontà” del datore di lavoro di portare avanti il procedimento di regolarizzazione del lavoratore straniero.
Quindi nei casi in cui sia regolarmente avvenuto il pagamento di 1000 euro entro il 15 ottobre 2012, ma non risulti inviata la relativa domanda di emersione, è comunque possibile concludere la regolarizzazione del rapporto lavorativo. I datori di lavoro possono portare a termine tale procedura inviando, fino al 31 gennaio 2013, la domanda telematica sul sito del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
Per ultimare la regolarizzazione sarà sufficiente inserire il codice fiscale del datore di lavoro e il numero del documento identificativo del lavoratore indicato sul modello F24 con il quale è stato fatto il versamento.
È bene sottolineare che la corretta regolarizzazione delle domande mette al sicuro i datori di lavori da eventuali procedimenti di natura amministrativa e/o penale riguardo al mancato soddisfacimento degli oneri contributivi.
Modifica dati errati o incompleti
Caso frequente, tra le domande di regolarizzazione, è la comunicazione di dati errati o incopleti. A questo proposito, per i datori di lavoro che chiedono la possibilità di correggere o modificare alcuni dati, come il numero delle ore lavorative, la retribuzione, il livello contrattuale, la convivenza, l’Inps fornisce le dovute istruzioni.
Poiché i dati utilizzati per l’iscrizione sono stati presentati al Ministero dell’Interno, la richiesta di modifica di tali dati deve essere inviata sia allo sportello unico per l’immigrazione che all’Inps, specificando il codice SUI della domanda di emersione e il codice di rapporto provvisorio Inps.
Tale dichiarazione di modifica dati deve essere presentata entro il 31 gennaio 2013; in seguito la varie sedi avranno tempo fino al 15 febbraio per acquisire tali cambiamenti al fine di stampare i bollettini Mav con le dovute modifiche. Questi saranno stampabili tramite il portale dei Pagamenti presente sul sito dell’Inps. Acquisite le modifiche comunicate dal datore di lavoro non saranno ammesse ulteriori richieste di variazioni.
Interruzione rapporto di lavoro
Nel caso in cui, prima della conclusione della regolarizzazione, il rapporto lavorativo si interrompa, il datore di lavoro (o chi ne fa le veci) deve dare immediata comunicazione al SUI e alla sede Inps di riferimento. L’interruzione dal rapporto di lavoro può essere causata da cause di forza maggiore, come il decesso di una della parti, datore o lavoratore; o dall’impossibilità oggettiva a continuare la prestazione lavorativa. In caso di decesso è previsto il subentro di un componente del nucleo familiare del defunto; nel caso in cui il subentro non fosse possibile lo straniero ha il diritto di chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA