Acquisti online ed esenzione IVA per i privati, ecco le soglie

Federico Migliorini

21 Luglio 2014 - 09:35

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Le c.d. “vendite a distanza”, effettuate on-line sulla base di cataloghi, per corrispondenza e simili, se effettuate nei confronti di privati consumatori, prevedono, al superamento di determinate soglie di vendita, l’applicazione dell’IVA nel paese di destinazione anche se il cessionario non è un soggetto passivo IVA.

Acquisti online ed esenzione IVA per i privati, ecco le soglie

Negli ultimi anni sta aumentando il numero degli operatori economici che hanno deciso di ampliare la propria rete di vendita anche attraverso l’utilizzo di vendite on-line attraverso siti web.

Quando l’acquirente dei beni è un soggetto privato residente in un altro Stato UE, e i beni sono consegnati a destino, occorre prestare particolare attenzione alla disciplina in materia di IVA.

La regola generale e l’eccezione
In linea di principio le vendite a privati (B2C) sono tassate ai fini IVA nel Paese di origine, mentre le cessioni ad operatori economici (B2B) sono tassate nel Paese di arrivo del bene.

A tale regola generale fanno eccezione le cessioni di beni a privati comunitari, riconducibili alle cosiddette “vendite a distanza”. Sono tali le vendite on-line per corrispondenza, catalogo o simili, e comunque tutte quelle effettuate con trasporto o spedizione a cura o a nome del fornitore (risoluzione Agenzia delle Entrate n. 39/E del 2005).

L’applicazione dell’IVA e la fatturazione
In questo tipo di operazioni l’imposta si applica con modalità diverse a seconda della fattispecie in cui viene a trovarsi il soggetto cedente:

  • L’imposta si applica in Italia se l’importo complessivo annuo delle cessioni effettuate in ciascuno Stato UE non ha superato nell’anno solare precedente, e non supera in quello in corso, l’ammontare di 100.000 €, o la minore soglia stabilità da ciascun Paese membro (per l’Italia 35.000);
  • L’imposta è imponibile nello Stato UE di destinazione se l’ammontare delle cessioni supera la soglia sopra menzionata (art. 41 comma 1 D.L. 331/93). In questo caso occorre aprire una posizione IVA in questo Paese, identificandosi direttamente o nominando un rappresentante fiscale, secondo le regole interne dei singoli ordinamenti.

Da un punto di fatturazione nel primo caso il cedente emetterà una normale fattura con l’applicazione dell’IVA italiana. Teoricamente, l’operazione sarebbe esclusa dall’obbligo di certificazione fiscale, essendo sufficiente l’annotazione nel registro corrispettivi, ma prudenzialmente è consigliabile emettere comunque fattura per monitorare l’eventuale superamento delle soglie. Nel secondo caso l’operatore emetterà una fattura con la dicitura “operazione non imponibile”, valevole per la disciplina interna. Su tale documento dovrà poi essere indicata l’IVA del Paese di destinazione.

Naturalmente la normativa sopra descritta è valida solamente nel caso in cui l’acquirente sia un soggetto che agisce fuori dall’esercizio d’impresa (come privato). Tale identificazione può non essere semplice nel caso in cui la vendita avvenga tramite i canali internet. In questo caso è necessario che il cedente predisponga un apposito formulario che il cessionario dovrà compilare al momento dell’acquisto.

Adempimenti Intrastat
Per le vendite soggette a tassazione IVA nel Paese di destinazione è necessario presentare il modello Intrastat delle cessioni, sia agli effetti fiscali che statistici, secondo gli ordinari criteri. Naturalmente essendo la vendita effettuata nei confronti di privati non potrà essere compilata la colonna relativa al codice identificativo del cessionario, trattandosi di soggetto privato.

Soglia annua per la tassazione nel Paese di destinazione
Come abbiamo detto in precedenza, affinchè operi il principio di tassazione nel Paese di destinazione, occorre che le vendite a distanza siano effettuate da un operatore che ha superato una certa soglia annua di vendita. Di seguito si riportano le varie soglie stabilite da ciascun Paese UE ai sensi dell’art. m34 della Direttiva CE n.112 del 2006:

• Austria 35.000 €;
• Belgio 35.000 €;
• Olanda 100.000 €;
• Danimarca 280.000 DKK;
• Germania 100.000 €;
• Grecia 35.000 €;
• Spagna 35.000 €;
• Francia 100.000 €;
• Irlanda 35.000 €;
• Italia 35.000 €;
• Lussemburgo 100.000 €;
• Portogallo 100.000 €;
• Gran Bretagna 70.000 GBP;
• Romania 118.000 RON;
• Svezia 320.000 SEK;
• Finlandia 35.000 €;
• Cipro 35.000 €;
• Estonia 35.000 €;
• Lettonia 35.000 €;
• Lituania 125.000 LTL;
• Malta 35.000 €;
• Polonia 160.000 € PLN;
• Repubblica Ceca 1.140.000 CZK;
• Slovacchia 35.000 €;
• Slovenia 35.000 €;
• Ungheria 35.000 €;
• Bulgaria 70.000 BGN;
• Croazia 270.000 HRK.

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