Nel fine settimana Silvio Berlusconi è tornato a far parlare di sé; anche se il tema non è la sentenza di condanna a suo carico, i riflettori restano comunque puntati sulla questione giudiziaria. Berlusconi infatti, dopo averlo annunciato ai suoi sostenitori tramite i social network, si è veramente presentato come un cittadino qualunque al gazebo dei Radicali a largo Argentina dove ha confermato il suo sostegno ai loro referendum. Non a tutti, sia chiaro, soltanto a quelli che riguardano la riforma della giustizia, da sempre auspicata dall’ex premier.
Ad accogliere Berlusconi, Marco Pannella, bandiera indiscussa dei Radicali e di tante battaglie portate avanti in nome della giustizia, dei diritti civili e dell’equità.
Dopo aver sottoscritto i sei quesiti dei Radicali, Berlusconi torna a parlare del futuro del Governo, ormai strettamente legato alla strada che sarà intrapresa riguardo alla sua condanna e alla decadenza da senatore.
Riguardo all’attuale premier ha dichiarato: "fa cose egregie e voglio che continui". Ma subito precisa che il Pd non può pretendere che il Popolo della Libertà: "possa restare a collaborare al tavolo del governo se gli si sottrae il fondatore e il leader".
Il referendum
"Dodici temi che riguardano i diritti, la vita, le libertà di decine di milioni di italiani. Temi che il Parlamento non metterà mai all’ordine del giorno perché sgradite ai potenti e che noi radicali non mettiamo mai da parte". Così si legge nelle prime righe dell’articolo di presentazione del referendum pubblicato sul sito dei Radicali.
Come ricorda la pagina web la battaglia dei Radicali è partita lo scorso 10 aprile quando il Comitato Cambiamo Noi ha depositato i primi sei referendum raccogliendo il sostegno di forse politiche e sociali. Un secondo comitato, presieduto da Marco Pannella, Comitato Giustizia Giusta, si è fatto portavoce di altri sei temi, depositati il 28 maggio scorso.
L’obiettivo dei Radicali è di raccogliere 500 mila firme entro il mese di settembre nella speranza che nel 2014 gli italiani siano chiamati a pronunciarsi sui temi del referendum.
I 12 temi
Di seguito riportiamo i 12 temi proposti nel referendum dei Radicali tratti dal sito ReferendumRadicali.
- Abolizione Finanziamento pubblico partiti: il primo tema è l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, già eliminato dal voto plebiscitario del 1993, ma reintrodotto sotto forma di rimborsi elettorali.
- 8xmille: i Radicali propongono di "restituire l’effettiva libertà di scelta ai cittadini." Grazie al referendum la quota relativa alle scelte non espresse sull’8xmille rimarrebbe nel bilancio dello Stato invece di essere suddivisa tra le varie confessioni religiose.
- Custodia cautelare: il referendum chiede l’uso del carcere preventivo, cioè prima della sentenza di condanno dell’imputato, solo in caso di processo per reati gravi.
- Divorzio breve: al fine di eliminare l’ obbligo di tre anni di separazione prima di poter chiedere il divorzio.
- Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità. Il referendum mira a alleggerire la situazione nelle carceri italiane paralizzate da un numero eccessivo di detenuti, evitando la pena detentiva per i consumatori di droghe leggere.
- Ergastolo: il referendum chiede l’abolizione del dell’ergastolo e la sua sostituzione con pene detentive finalizzate alla rieducazione del condannato.
- Lavoro e immigrazione: questo referendum ha al suo interno due diversi requisiti. da una parte si chiede di abrogare il reato di clandestinità e dall’altra l’eliminazione delle norme che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri.
- Magistrati fuori ruolo: al fine di far rientrare nel proprio ruolo i magistrati impegnati al vertice della pubbliche amministrazioni. Tornando alle loro funzioni originarie, sarebbero utili allo smaltimento del lavoro arretrato.
- Responsabilità civile dei magistrati: anche questo referendum propone due diversi quesiti sul tema. L’obiettivo del referendum è quello di permettere al cittadino di esercitare l’azione civile risarcitoria nei confronti del magistrati che sbagliano recando loro danni.
- Separazione delle carriere dei magistrati: il fine di questo referendum è quello di ottenere la garanzia di essere giudicati da un giudice terzo obiettivo ed imparziale che abbia una carriera diversa da quella del Pubblico ministero che accusa.
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