Reddito residenza attiva, ecco il bando: in Molise bonus da 700 euro. Requisiti e domanda

Sara Nicosia

18/09/2019

18/09/2019 - 15:55

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Online il bando della Regione Molise per fare richiesta di partecipazione al progetto Reddito di Residenza Attiva. Bonus mensile di 700 euro a coloro che apriranno un’attività in uno dei comuni oggetti di spopolamento.

Reddito residenza attiva, ecco il bando: in Molise bonus da 700 euro. Requisiti e domanda

Reddito residenza attiva al posto del Reddito di cittadinanza, così il Molise vuole iniziare la lotta allo sfollamento della Regione. I

l progetto Reddito di Residenza Attiva è partito, e il bando pubblicato. Il Molise non esiste, o forse si. Se qualcuno ancora non ci crede può andare a toccare con mano mentre i più temerari forse decideranno addirittura di trasferirsi nel paese che “non c’è”.

La Regione Molise ha infatti pubblicato l’atteso bando per richiedere il Reddito di Residenza Attiva che mette a disposizione un contributo mensile di 700 euro per chi deciderà di prendere residenza in uno dei Comuni molisani sotto i 2.000 abitanti; circa la maggioranza dato che sono 106 sui 131 totali.

Il progetto Reddito di Residenza Attiva nasce dall’esigenza di combattere il fenomeno dello sfollamento che sempre più spesso colpisce le province del Sud Italia.

Il contributo messo a bando sarà destinato a coloro che, oltre a spostare la propria residenza, intendano aprire un’attività imprenditoriale che rilanci l’economia di questi luoghi.

Reddito di Residenza Attiva, il bando

Ripopolare il territorio, rilanciare l’economia e creare occupazione. Questi gli obiettivi che la Regione Molise intende perseguire attraverso il progetto di Residenza Attiva, diventato virale non solo in Italia ma anche nel mondo.

La richiesta di partecipazione può infatti essere inoltrata non solo dai cittadini italiani ma anche comunitari o, in generale, da coloro che sono in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo.

Il bando di partecipazione sarebbe dovuto uscire il 16 settembre ma ha subito un leggero ritardo a causa del successo a livello internazionale. L’amministrazione ha infatti dovuto lavorare per ultimare nei tempi anche la versione inglese.

Sono arrivate migliaia di richieste di informazioni in inglese, in spagnolo e in portoghese”, spiega Antonio Tedeschi, consigliere regionale e promotore del progetto. Un successo inaspettato che ha portato l’amministrazione ad attivare persino un centralino in lingua inglese.

Ma molte richieste di informazioni vengono anche dall’Italia, il progetto ha trovato terreno fertile nel campo imprenditoriale spingendo molti a pensare alla concreta possibilità di spostare il proprio business in Molise, attratti anche da quella che è l’offerta economica.

Come anticipato, il contributo mensile di 700 euro sarà destinato a coloro che apriranno un’attività in uno dei comuni a bassa densità; che sono 106 sui 131 totali. L’attività imprenditoriale potrà essere di qualsiasi natura, l’importante è trasferire, o aprire, la sede legale, e la partita Iva, nel Comune scelto.

Il progetto della Regione Molise, oltre a creare una nuova economia che ripopoli le zone più abbandonate, vuole anche dare una spinta a coloro che non hanno mai avviato un’attività imprenditoriale, ma che hanno sempre voluto farlo.

I requisiti

Il primo essenziale requisito per poter presentare richiesta di partecipazione e accesso al contributo è la maggiore età. Segue il trasferimento della residenza in uno dei 106 Comuni sotto i 2.000 abitanti della Regione e provenire da un Comune la cui popolazione superi i 2.000 abitanti.

Per partecipare, dato che bisogna aprire un’attività commerciale, è necessario inoltre presentare un progetto di fattibilità d’impresa che sia corredato da rispettivo piano economico e finanziario.

In allegato in fondo alla pagina il Bando di partecipazione a Reddito di Residenza Attiva.

Le richieste verranno attentamente valutate da specifica commissione che, sulla base di criteri quali fattibilità, innovazione, utilizzo di nuove tecnologie e coerenza tra le varie parti del progetto, valuterà i candidati ritenuti ammissibili. Più punti saranno poi assegnati ai progetti che andranno a recuperare un immobile appartenente al patrimonio storico e culturale del territorio.

Coloro che alla fine risulteranno idonei e potranno beneficiare del contributo saranno tenuti a rispettare due obblighi: quello inerente la rendicontazione e quello inerente la residenza nel Comune scelto; il Reddito di Residenza verrà versato per tre anni ma la residenza e la sede operativa dell’attività deve essere mantenuta per almeno 5 anni dall’erogazione del beneficio.

Come fare domanda

Dalla pubblicazione del bando, 17 settembre 2019, gli interessati avranno 60 giorni di tempo per presentare la propria domanda di partecipazione secondo le modalità previste dall’avviso pubblico e consultabile sul sito regione.molise.it.

Tutte le domande verranno valutate a partire dalla chiusura del termine ultimo per l’invio delle richieste e le tempistiche ”dipenderanno anche da quante domande riceveremo”, spiega Tedeschi.

Inizialmente per il progetto la Regione Molise ha in programma di stanziare fondi per un milione di euro anche se, come sottolinea Tedeschi, “se dovessero arrivare molte domande ci attiveremo per reperire più fondi, molte altre regioni ci stanno chiamando per replicare il modello di residenza attiva, in questo modo potremmo chiedere al governo di finanziare la misura a livello nazionale”.

Bando Reddito di Residenza Attiva
In allegato il bando per la richiesta di partecipazione al progetto della Regione Molise «Reddito di Residenza Attiva».

Le altre iniziative

Quella del Molise non è l’unica iniziativa del genere, va anzi a fare compagnia a una folta rosa di proposte che l’Italia ha visto emergere negli anni proprio per cercare di porre un freno all’urbanizzazione di massa e al conseguente sfollamento delle province italiane.

Un esempio? Famoso il caso di Locana, piccolo paesino del Piemonte, dove il sindaco Giovanni Bruno Mattiet ha promesso lo stanziamento di 9mila euro in tre anni a tutte le famiglie, con almeno un figlio a carico, che avrebbero preso residenza nel piccolo centro montano.

Ma non è l’unico. A Borgomezzavalle, provincia di Verbania, il sindaco Preioni ha invece deciso di vendere i cottage abbandonati al prezzo simbolico di 1 euro, incentivando al contempo con un contributo economico i nuovi arrivati che vogliano mettere su famiglia.

Misure che possono apparire surreali ma che perdono la loro allure di fantasia nello scontro con la realtà. Diversi studi stimano infatti che entro il 2050, circa il 50% della popolazione mondiale vivrà stabilmente nelle città, portando all’estremo il problema della sovrappopolazione e dello spopolamento dei piccoli centri.

Ecco allora che le proposte messe in campo dai sindaci italiani hanno il sapore dell’innovazione, della volontà di cercare una soluzione che possa, seppur in maniera piccola, invertire la tendenza.

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