Reddito minimo garantito, non solo M5S: tutte le proposte dal reddito di cittadinanza al sostegno per l’inclusione sociale

Stefania Manservigi

12/05/2015

Oltre alla proposta del M5S di introdurre il reddito di cittadinanza sono diverse le proposte che mirano a introdurre un reddito minimo a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Vediamole.

Reddito minimo garantito, non solo M5S: tutte le proposte dal reddito di cittadinanza al sostegno per l’inclusione sociale

Uno dei maggiori argomenti di discussione nello scenario politico italiano è il reddito minimo, soprattutto con riferimento alla proposta di legge avanzata dal M5S.
Tuttavia sono diverse le forze politiche che hanno avanzato proposte per realizzare l’introduzione di un’indennità a tempo indeterminato a favore delle fasce più povere.
Il Partito Democratico e Sel hanno infatti portato in Parlamento le loro proposte che prevederebbero, secondo le prime previsioni, un costo per le casse pubbliche di oltre 7 miliardi di euro all’anno.
Vediamo di seguito cosa prevedono queste proposte.

Reddito minimo: il reddito di cittadinanza del M5S
Del reddito di cittadinanza proposto dai 5Stelle ne abbiamo parlato in modo approfondito qui.
La proposta fatta dagli uomini di Grillo è sicuramente la più conosciuta ed è stato il cavallo di battaglia dei pentastellati alle politiche di due anni fa.
Originariamente, nella proposta redatta nel 2013, si prevedevano almeno 600 euro netti al mese che potevano crescere progressivamente in presenza di familiari a carico.
La proposta presentata ora alza l’importo a 780 euro al mese, corrispondenti alla soglia di povertà certificata dall’Istat. Se il cittadino percepisce invece un reddito inferiore a tale importo, può richiedere un’integrazione fino al raggiungimento della soglia.
A carico dei beneficiari sussiste l’obbligo di seguire percorsi di formazione professionale; l’indennità viene revocata in caso di rifiuto di almeno 3 proposte di lavoro ritenute congrue al profilo e alle competenze dell’interessato.

Reddito minimo: le proposte del Pd
Alcune proposte per l’istituzione di un’indennità a favore dei più poveri sono arrivate anche da parte di esponenti del Pd. Tale indennità, a differenza di quella proposta dal M5S, viene definita reddito minimo garantito.
Il deputato del Pd Roberto Speranza ha lanciato l’idea di istituire un sussidio minimo di 500 euro al mese per tutti i disoccupati e per chi non riesce a raggiungere questa fascia di reddito.
Il progetto è portato avanti dalla deputata Enza Bruno Bossio e dalla senatrice Maria Cecilia Guerra .
Una proposta simile è stata fatta anche da Gianni Cuperlo; un sostegno di inclusione sociale per i cittadini con redditi bassi. Alle famiglie in difficoltà verrebbe elargita un’integrazione del reddito fino al superamento della soglia di povertà (diversa da regione a regione).

Reddito minimo, la proposta di Sel
Anche i parlamentari di Sel hanno avanzato una proposta per l’istituzione di un reddito minimo garantito.
Tale proposta prevede l’erogazione di un assegno di 600 euro al mese ai disoccupati, agli inoccupati e ai lavoratori precari con reddito inferiore agli 8mila euro annui. L’importo sale se vi sono familiari a carico fino ad arrivare ad un massimo di 1.900 euro al mese.
Al beneficiario viene revocato il sussidio qualora l’interessato rifiuti un’offerta d’impiego, raggiunga l’età della pensione o perda i requisiti di reddito.

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