Reddito di cittadinanza, la proposta del M5S: “Finanziamolo con Imu sulla Chiesa e taglio pensioni d’oro”

Vittoria Patanè

08/11/2013

La proposta shock del Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza fa scalpore prima di arrivare in aula. Analizziamone i punti salienti

Reddito di cittadinanza, la proposta del M5S: “Finanziamolo con Imu sulla Chiesa e taglio pensioni d’oro”

Torna a parlare del reddito minimo di cittadinanza il Movimento 5 Stelle è lo fa attraverso una proposta shock che tra pochi giorni potrebbe arrivare in Parlamento.

Ad oggi la copertura non c’è, ma ci hanno pensato loro a trovarla: meno soldi alla difesa, tagli alle pensioni d’oro e IMU sugli immobili ecclesiastici.

“Finalmente ce l’abbiamo fatta”, è il commento entusiasta di Marco Badassarre, rappresentante pentastellato alla Camera, nonostante dagli altri partiti politici abbiano già chiaramente respinto l’iniziativa prima ancora del suo approdo a Montecitorio.

La proposta dei 5 Stelle

Dopo aver chiesto agli attivisti del Movimento, iscritti al blog di Beppe Grillo entro il 30 giugno 2013, di esprimere le loro considerazioni in merito, i rappresentati hanno formulato una proposta che prevede la fissazione del reddito minimo a 600 euro al mese, ma anche un’integrazione per i cittadini che guadagnano meno della stessa cifra. A spiegarlo è la senatrice Nunzia Catalfo:

"Una pensionata che percepisce 400 euro avrà diritto ad altri 200 di integrazione, per un reddito mensile di 600 euro. Mentre il singolo avrà a disposizione 600 euro dopo aver dato la propria disponibilità a lavorare al centro dell’impiego".

Questo quindi il nocciolo duro del provvedimento che i 5 Stelle presenteranno in Parlamento tra pochi giorni.

Le coperture

Per coprire la misura il Movimento 5 Stelle propone ben quattro misure:

  1. tagliare parte delle risorse destinate al ministero della Difesa;
  2. diminuire l’importo delle pensioni d’oro;
  3. far pagare l’IMU alla Chiesa;
  4. tassare maggiormente il gioco d’azzardo.

Tutte misure in apparenza condivisibili, ma che probabilmente incontreranno la dura opposizione degli altri partiti politici presenti a Montecitorio.

Le reazioni

A stroncare la proposta prima che prenda vita ci ha pensato Stefano Fassina, viceministro dell’Economia e rappresentante del PD:

"Il costo complessivo supera, secondo le valutazioni più prudenti, i 30 miliardi di euro all’anno. La cosiddetta ’copertura’ - secondo il M5S - arriverebbe dal taglio delle pensioni d’oro, dall’Imu sui beni della Chiesa e dal taglio delle spese militari. La prima voce, anche nell’ipotesi di considerare ’d’oro’ le pensioni superiori a 3500 euro netti mensili, implica risparmi di alcune centinaia di milioni di euro all’anno". L’eventuale Imu sui beni della Chiesa utilizzati per attività miste porterebbe un gettito aggiuntivo di alcune decine di milioni di euro all’anno. Infine, l’azzeramento delle spese militari, non soltanto gli F-35 ma tutto, proprio tutto, a parte il ’dettaglio’ dell’impossibilità di utilizzare risorse in conto capitale per finanziare spesa corrente, libererebbe circa 3,5 miliardi all’anno. In totale, in una generosissima valutazione, si arriverebbe intorno a 4 miliardi disponibili soltanto per alcuni anni. Un decimo di una prudente previsione di spesa".

Insomma secondo Fassina i 5 Stelle hanno fatto male i calcoli. Non è dello stesso parere Nichi Vendola che, attraverso Twitter, afferma:

Una legge giusta che Parlamento ora può votare, perché una maggioranza è possibile. Il reddito minimo garantito può essere uno strumento contro la solitudine di una generazione prigioniera dell’ergastolo della precarietà e della disoccupazione di massa".

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