La Camera dei Deputati approva il reato di tortura che, dopo le polemiche sui fatti della Diaz, entra nel nostro codice penale. Ecco quali sono le pene previste per i torturatori e le aggravanti per i pubblici ufficiali
Strasburgo ordina, l’Italia esegue. Così finalmente, in scia alle polemiche relative ai fatti della Diaz, entra nel nostro codice il nuovo reato di tortura. Ieri sera la Camera dei deputati, dopo aver apportato alcune modifiche al testo già approvato in Senato, ha detto sì al disegno di legge sulla tortura.
Il provvedimenti prevede pene dure per chi si macchia di questo atroce delitto (e ci mancherebbe altro).
Reato di tortura: le pene
Il nuovo reato introdotto nel codice penare punirà con una reclusione da 4 a 10 anni chi, con violenza o minaccia o violando gli obblighi di protezione, cura o assistenza, intenzionalmente cagiona a una persona a lui affidata o sottoposta alla sua autorità sofferenze fisiche o psichiche al fine di ottenere dichiarazioni o informazioni o infliggere una punizione o vincere una resistenza o ancora in ragione dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose.
La sofferenza inflitta alla vittima dovrà essere acuta e maggiore rispetto a quella derivante dalla detenzione o dalle legittime misure limitative dei diritti.
Lesioni o morte comporteranno specifiche aggravanti.
Reato di tortura e pubblici ufficiali
Nel caso in cui il torturatore sia un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio che compie un abuso di potere o una violazione dei suoi doveri, la pena prevista dal reato di tortura è aggravata da 5 a 15 anni.
Viene considerata istigazione specifica che vale solo per pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio. Il nuovo reato prevede il carcere fino a 6 anni se l’istigazione non è accolta o comunque non c’è stata tortura.
Per il suddetto reato raddoppieranno i tempi di prescrizione. L’estinzione avverrà infatti in 20 anni.
Reato di tortura: espulsione e immunità
Nessun cittadino verrà espulso o respinto verso paesi che praticano la tortura o dove la violazione dei diritti umani sia grave e sistematica.
Nel caso in cui dichiarazioni o informazioni vengano estorte sotto tortura, queste non saranno utilizzabili in un processo, ma varranno come prova contro gli imputati di tortura.
I cittadini stranieri imputati o condannati per tortura in altro Stato o da un tribunale internazionale non possono godere di immunità dalla giurisdizione. Se richiesto, saranno estradati.
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