Nuova sentenza contro le clasuole "anti-avvocato": ecco di cosa si tratta, e quali sono state le motivazioni dei giudici.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con provvedimento n. 26255 del 30 novembre 2016 ha stabilito che le clausole anti-avvocato contenute nei moduli contrattuali per la Rc auto, predisposti da una compagnia assicurativa, sono vessatorie.
Ma in cosa consistono queste clausole presenti nella RC auto? E quando trovano applicazione?
RC auto: le clausole anti-avvocato
Le clausole anti-avvocato giudicate vessatorie dall’Antitrust si riferiscono a una particolare previsione contrattuale predisposta da Allianz Spa, che trova applicazione in tutti i sinistri gestiti con la procedura di risarcimento diretto, e che prevedono un duplice obbligo per il consumatore: da una parte quello di non affidare la gestione del danno a soggetti terzi (come gli avvocati) e dall’altra parte l’impegno a ricorrere alla procedura di conciliazione paritetica in via preliminare.
In cambio di tali obblighi (che, in sostanza, impediscono all’assicurato di poter incaricare soggetti patrocinatori per difendere i propri interessi, con la necessità di ricorrere necessariamente alla procedura di conciliazione partitetica facendosi così rappresentare da una associazione dei consumatori), la compagnia assicurativa riconosceva uno sconto del 3,5 per cento sul premio annuo netto. Se invece l’assicurato violava i predetti impegni, sarebbe stata applicata una penale di 500 euro, o del 20 per cento del valore del sinistro, con il limite massimo di 500 euro, da detrarsi dalla somma che è dovuta a titolo di risarcimento.
Assicurazione: stop alle clausole anti-avvocato dall’Antitrust. I motivi
Nelle sue motivazioni, il Garante ricorda come le clausole anti-avvocato siano anzitutto formulate in maniera non chiara e comprensibile, e che il riconoscimento di uno sconto sul premio del contratto assicurativo non giustifica la necessità di prevedere una penale di importo manifestatamente eccessivo, poiché non proporzionato allo stesso sconto applicato. Vessatoria anche la previsione che impedisce al cliente di poter ricorrere alla fase stragiudiziale, e all’assistenza di procuratori terzi come, ad esempio, gli avvocati.
Il Garante, nella fattispecie in esame (i contratti Rc auto Allianz) sostiene inoltre che lo sconto medio praticato ai clienti che hanno sottoscritto queste clausole sarebbe nell’ordine di 11-16 euro, determinando così a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dai contratti.
Ulteriormente, la limitazione nella facoltà di rivolgersi a professionisti terzi o a soggetti patrocinatori, viene intesa dal Garante come restrittiva della libertà contrattuale, andando così a integrare un pregiudizio di natura illegittima all’esercizio del diritto di difesa dei propri interessi da parte del soggetto assicurato.
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