Rassegna stampa internazionale: la Siria e l’accordo Verizon-Vodafone dominano le prime pagine di tutto il mondo

Vittoria Patanè

2 Settembre 2013 - 15:42

Rassegna stampa internazionale: la Siria e l’accordo Verizon-Vodafone dominano le prime pagine di tutto il mondo

I maggiori quotidiani internazionali odierni, dagli Stati Uniti all’Europa, mettono ancora in prima pagina la questione siriana. L’eventualità, sempre più probabile, di una guerra preoccupa ormai chiunque e tutti attendono col fiato sospeso la decisione di Barack Obama. L’America attaccherà o no la Siria? La situazione appare sempre più tesa e le critiche nei confronti degli Stati Uniti diventano di ora in ora più aspre.

Ma dal punto di vista strettamente economico, l’attenzione oggi è rivolta al probabile accordo tra Vodafone e Verizon. Manca solo l’annuncio ufficiale, che dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio, ma ormai l’affare appare sicuro: Vodafone venderà, per la stratosferica cifra di 130 miliardi di dollari, il 45% di Verizon Wireless, il principale operatore mobile statunitense, proprio alla casa madre.

I mercati di tutto il mondo sono in fibrillazione e le borse sono scatenate: attualmente infatti Verizon Communications Inc. perde lo 0,02% e si situa a 47.38$, mentre all’interno del listino londinese, Vodafone guadagna il 3,83%.

La questione siriana

Il volto serio di Barack Obama campeggia oggi nelle prime pagine di tutto il mondo. Obama ormai è deciso ad intervenire e attende solo l’approvazione del Congresso, approvazione che secondo l’autorevole quotidiano New York Times, non tarderà ad arrivare:

Il Segreterio di Stato John Karry ha annunciato ai microfoni di alcuni talk shows l’arrivo di nuove prove sull’utilizzo di gas chimico da parte del governo siriano e ha espresso la convinzione che il Congresso approverà l’azione militare pianificata dal Presidente.
Dietro le porte chiuse di Capiton Hill, l’amministrazione ha presentato il dossier a tutti i senatori e membri del Congresso che fino a stamattina apparivano titubanti e desideravano attendere. Erano circa ottanta, ma molti di loro hanno concluso la riunione convinti della necessità di un’azione militare da parte degli Stati Uniti.

Esprime qualche perplessità Bloomberg che sottolinea come il comportamento del Presidente americano stia minando seriamente la credibilità internazionale degli USA:

La decisione di Barack Obama di chiedere l’approvazione del Congresso sull’azione militare in Siria a causa dell’uso di armi chimiche da parte del Governo lascia sgomenti gli amici, delizia i nemici e inasprisce le critiche di coloro che credono che la sua condotta stia danneggiando la reputazione degli Stati Uniti.

Le incertezze dell’Europa vengono invece sottolineate da uno dei principali quotidiani spagnoli, El Pais, che evidenzia soprattutto la difficile situazione in cui si trova Francois Hollande:

Dopo le esitazioni di David Cameron e soprattutto dopo che Barack Obama ha scelto di aspettare, sottomettendosi per la prima volta ad una decisione del Congresso, l’opposizione francese ha dimenticato la storica tendenza ad accettare senza proteste le decisioni del Capo dello Stato, e ha chiesto a Hollande di lasciar decretare all’Assemblea Nazionale il possibile intervento in Siria.

Vodafone-Verizon

A spiegare i motivi alla base della decisione di Vodafone di vendere il proprio 45% di Verizon Wireless ci pensa Bloomberg:

Verizon ha raggiunto un accordo per acquistare da Vodafone la sua quota del 45% al costo di 130 miliardi di dollari, il compromesso sarà infatti annunciato ufficialmente nel pomeriggio- Vodafone, avendo visto quanto andassero a rilento i margini di crescita e quanto fosse dura la competizione sul mercato Europeo, ha deciso di prendere i soldi di Verizon e uscire dagli USA.

Alcuni dettagli dell’accordo ce li spiega invece il Wall Street Journal:

Secondo i termini dell’accordo, Verizon pagherà quanto dovuto in soldi e azioni, ha detto una persona informata sui fatti.
La parte monetaria si aggira intorno ai 60 miliardi di dollari e rappresenta la spesa più grossa mai impiegata per un’acquisizione, secondo Dealogic, superando i 50 miliardi pagati per acquisire Anheuser-Busch nel 2008.

Sui termini della vendita si sofferma anche il Financial Times che sottolinea però il fatto che dettagli più sicuri arriveranno dopo l’annuncio ufficiale.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it