Rai: Padoan invita la Commissione di Vigilanza a rinnovare con urgenza il CdA con la legge Gasparri. A rischio la riforma voluta da Renzi fra caos e polemiche.
La Rai , secondo Padoan, deve rinnovare il CdA al più presto, come il ministro sottolinea in una lettera inviata alla Commissione di Vigilanza. Il suggerimento è di procedere in base alla legge Gasparri senza aspettare l’approvazione della riforma voluta da Renzi.
Nel frattempo permane il caos in Rai e si accendono le polemiche.
La lettera del ministro Padoan alla Commissione di Vigilanza Rai
“Sono a chiederle di voler cominciare le designazioni di spettanza della Commissione al fine di procedere quanto prima al rinnovo dell’organo amministrativo della societa.
Con l’approvazione il 25 maggio scorso del bilancio Rai dell’esercizio 2014 è venuto a scadenza il mandato del CdA nel 2012.
Come a lei noto l’attuale normativa di riferimento prevede che il CdA della società sia composto di nove membri nominati dall’assemblea di cui sette designati dalla commissione da lei presieduta.”
Cosa comporta la richiesta di Padoan alla Commissione di Vigilanza?
In sostanza Padoan vuole scavalcare il dibattimento che si sta svolgendo in questi giorni al Senato, con deadline fissata per il 31 luglio, e suggerisce alla Commissione di Vigilanza Rai di procedere col rinnovo del CdA secondo la norma vigente, cioè la legge Gasparri, tanto criticata dallo stesso Renzi.
Perché Padoan vuole far rinnovare il CdA Rai secondo la legge Gasparri?
Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Telecomunicazioni, ha riferito al Senato che nella realtà
“un rapido passaggio della riforma Rai alla Camera non è nei fatti e un lungo periodo di prorogatio del CdA genererebbe immobilismo, per l’azienda un costo inaccettabile e in contraddizione con la volontà di migliorare la Rai.
Avevamo solo due scenari davanti: o adottare ora in ritardo la strada di un decreto, magari prendendo il testo del Senato, oppure sbloccare la procedura per il rinnovo con le norme attuali, prevedendo una norma transitoria.”
Per accelerare i tempi e ridurre i costi, secondo Padoan è meglio rinnovare subito il CdA Rai senza riforme piuttosto che aspettare un lungo periodo di gestazione delle nuove norme.
A rischio la riforma voluta da Renzi: la reazione del Senato e le critiche
La lettera di Padoan giunge alla Commissione di Vigilanza Rai alla vigilia del dibattito in Senato sulla riforma della stessa Rai, che secondo il Governo doveva essere approvata entro il 31 luglio.
Alla luce dei nuovi sviluppi, sia il presidente del Senato Grasso sia i capigruppo di Forza Italia e SEL si sono detti d’accordo a rivedere i tempi dell’iter della riforma.
Esponenti del PD hanno dichiarato che il nuovo CdA Rai potrebbe essere varato già entro la prima settimana di agosto.
Di avviso opposto la dura reazione dei deputati M5S:
“la richiesta del ministro di procedere al rinnovo del CdA dimostra che la riforma della governance del governo è un bluff. Lo stesso Renzi umilia i suoi senatori e il relatore del provvedimento, e con questi il Parlamento tutto.”
Caos in Rai e critiche dei sindacati
L’invito di Padoan non è preso bene da Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Con l’occasione Fico fa un quadro delle macchinose politiche alla base dell’attuale caos in Rai:
“Governo e maggioranza vogliono nominare i nuovi vertici della Rai con la legge Gasparri.
Dopo aver dichiarato di volerla cambiare, dopo aver messo il Parlamento nella condizione di non poter approvare in tempo utile una buona riforma (il governo infatti ha paralizzato le commissioni imponendo di attendere il suo ddl, quando sia alla Camera sia al Senato tutte le forze politiche avevano già depositato delle proposte di legge), dopo non essere stati neanche in grado di presentare un testo accettabile, ci fanno ritornare al punto di partenza.
E hanno generato un caos incredibile: una riforma ancora in corso di esame, il CdA scaduto e un’azienda impossibilitata a programmare.”
Posizione avversa anche da parte di FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e USIGRAI (Unione Sindacale Giornalisti Rai) secondo i quali per l’ennesima volta, “non è la volta buona”.
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