La Banca centrale europea ha ridotto i tassi dallo 0,25% allo 0,15%: si tratta di un nuovo minimo storico. Per la prima volta i tassi diventano negativi sui depositi delle banche che da zero sono a -0,1% mentre il tasso marginale è stato tagliato da 0,75% a 0,4%.
La Banca centrale europea ha ridotto i tassi dallo 0,25% allo 0,15% e si tratta di un nuovo minimo storico. Per la prima volta i tassi diventano negativi sui depositi delle banche che da da zero sono a -0,1% mentre il tasso marginale è stato tagliato da 0,75% a 0,4%. Si tratta di una svolta in quanto ora le banche pagheranno il tasso d’interesse di riferimento e cioè per l’acquisto di euro solo lo 0,15%. Resta da vedere se poi il credito a famiglie e aziende cambierà per davvero. Ora gli strumenti di vigilanza ci sono. Al riguardo a novembre verrà attivato l’SSM che è stato pensato proprio per la crisi del debito sovrano che com’è noto minaccia la coesione della zona euro.
Funzionerà o no? Si tratta di un supervisore sovranazionale forte e indipendente che sarà finanziato dalle stesse banche.
Per la prima volta nella storia dell’UE avremo un supervisore con un mandato veramente europeo ma con una responsabilità collettiva. L’ SSM opererà con una visione che comprenderà le attività delle banche in tutti gli Stati membri (e non solo) e rimuoverà pregiudizi nazionali in materia di vigilanza.
Con questa riduzione dei tassi l’SSM avrà un ruolo in area euro dal 4 novembre 2014. La BCE ha pubblicato e messo a punto il regolamento quadro che stabilisce le norme principali per il suo corretto funzionamento. Sarà un supervisore sovranazionale. C’è molta attività bancaria transfrontaliera tra Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, come verrà monitorata. Le banche nordiche sono già considerate con una buona solvibilità e con una buona gestione del rischio. Ma quali benefici avrà l’unione bancaria per loro? La trasparenza aggiuntiva creata da questo esercizio rafforzerà ulteriormente la fiducia degli investitori e risparmiatori?
La Bce non ha deluso le aspettative dei mercati e sta operando con delle misure senza precedenti pensate anche per indebolire l’euro e qualche rischio per i bilanci delle banche c’è anche perché alcune sono già in difficoltà. L’acquisto degli ’abs’ sarà importante e si tratta di un primo passo verso il quantitative easing e cioè l’acquisto massiccio di titoli che possono favorire prestiti a famiglie e imprese. Se le banche si liberassero di capitali di rischio potrebbero prestare di più. L’acquisto massiccio di titoli di stato e altre attività finanziarie potrebbe essere un’operazione che potrebbe creare in pochi mesi secondo stime 1.000 miliardi di euro di moneta, deprezzando l’euro aumentandone il quantitativo in circolazione e creando inflazione. Vedremo.
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