RCS: quattro intermediari acquistano l’11%. Ma chi c’è dietro? Il toto-nomi

Vittoria Patanè

11 Luglio 2013 - 18:32

RCS: quattro intermediari acquistano l’11%. Ma chi c’è dietro? Il toto-nomi

Quattro intermediari hanno acquistato oggi l’11% del capitale di RCS. Era il secondo giorno dell’asta per l’inoptato del gruppo editoriale con la quale è stata portata a termine la vendita di tutti i 16,2 milioni di diritti non esercitati per la sottoscrizione di 48,7 milioni di azioni ordinarie di RCS.

I suddetti diritti dovranno essere esercitati entro e non oltre il 16 luglio, altrimenti decadranno. Se ne potrà usufruire per la sottoscrizione di azioni ordinarie di nuova emissione, con godimento regolare e con le stesse peculiarità di quelle in circolazione, al prezzo di 1,235 euro (di cui 0,235 euro a titolo di sovrapprezzo), nel rapporto di opzione di 3 nuove azioni ordinarie ogni 1 diritto esercitato.

4 operatori, un solo acquirente

Come abbiamo già detto, nel corso della vendita, 4 grandi operatori finanziati hanno acquisito il pacchetto di opzioni corrispondenti all’11% del capitale post aumento del gruppo. Per chi lavorassero, non è ancora chiaro, ma gli analisti sono sicuri: dietro questo acquisto c’è un unico soggetto

Se la notizia venisse confermata, questo acquirente, conservando l’intera quota, diverrebbe di diritto il secondo azionista dell’azienda fondata da Rizzoli, dietro a Fiat che possiede il 20,1% del capitale e davanti a Diego Della Valle che ne gestisce l’8,81%.

Chi è il compratore?

Il toto-nomi è già iniziato. Sono in molti infatti a chiedersi chi sia il misterioso compratore. Fiat non c’entra e a quanto pare neanche quel Della Valle che pochi giorni fa aveva giurato guerra al Lingotto.

Erano stati in molti infatti a pensare proprio a lui, date le vicende accadute nell’ultimo periodo e l’ipotesi presa in considerazione da molti che l’imprenditore marchigiano avesse intenzione di scalare il gruppo comprando delle quote all’asta dell’inoptato.

Ma la smentita arrivata attraverso poche ore fa non lascia spazio a dubbi:

«Non abbiamo acquistato, nè avevamo intenzione di farlo»

Il numero uno di Tod’s non ha dunque nulla a che fare con gli avvenimenti di oggi, cosa che aumenta la curiosità di molti sull’identità del reale acquirente.

Nessun acquisto infatti è arrivato neanche dall’ Investindustrial di Andrea Bonomi (altro nome circolato nel corso del pomeriggio), né dalla Newscorp del magnate Rupert Murdoch.

A questo punto, il giallo s’infittisce. Probabilmente il nome del compratore verrà fuori nel corso dell’esercizio dei diritti e quindi, entro il 16 luglio. Staremo a vedere.

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