Quanto costa lasciare l’Euro, in termini di economia mondiale? Sarebbe davvero una cosa positiva? No, gli scenari sono tutt’altro che promettenti. Se la Grecia decidesse di lasciare l’Euro si aprirebbe per l’economia globale un periodo di recessione senza precedenti e dagli effetti devastanti. Ecco lo studio:
Lasciare l’Euro? Effetti collaterali del Grexit
Se la Grecia lasciasse l’Euro e fosse poi seguita dalle altre economie del sud Europa, si creerebbe un buco nella crescita economica globale pari a 17 mila miliardi di Euro che darebbe vita ad una spirale di recessione mondiale, dagli Stati Uniti alla Cina.
Si tratta del risultato di uno studio commissionato dalla fondazione Bertelsmann e condotto dal centro Prognos che delinea quattro possibili scenari in risposta alla domanda: cosa accadrebbe se la Grecia fallisse e i paesi creditori smettessero di dare aiuti agli altri membri dell’Eurozona?
Nel peggiore degli scenari, la Banca Centrale Europea rimarrebbe "al verde"; l’uscita dalla moneta unica di Grecia, Spagna, Italia e Portogallo provocherebbe una recessione mondiale generando un declino della produzione interna lorda pari a circa 17,2 mila miliardi di Euro in almeno 42 dei paesi sviluppati, in un vorticoso giro di vite fino almeno al 2020.
"In termini assoluti -spiega lo studio- il declino sarebbe maggiore in Francia (-2,9 mila miliardi di Euro), seguita da Stati Uniti (-2,8), Cina (-1,9) e Germania (-1,7)".
Ecco perché l’Euro è irreversibile
Molti analisti hanno indagato le possibilità e gli scenari successivi all’uscita della Grecia dall’Euro, ma tanto la Cancelliera Merkel, quando il presidente della BCE, Mario Draghi e il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, hanno ribadito e sottolineato più volte l’irreversibilità della moneta unica. Secondo quanto riportato da questo studio, oltre alle diverse e problematiche conseguenze economiche, come la recessione, una dipartita della Grecia dall’Euro minaccerebbe la stabilità politica, economica e finanziaria di un numero esorbitante di paesi.
Lasciare l’Euro: scenari misteriosi
I danni che il Grexit provocherebbe sono avvolti da un "velo di mistero", spiega lo studio Prognos, generando una spirale di problemi tanto per i paesi che rimarrebbero nell’unione monetaria Europea tanto per quelli che ne sono fuori.
Secondo un altro studio, condotto dalla banca di investimenti Macquarie Economics, i tagli da apportare al prodotto interno lordo sarebbero minori, ma in termini di misure fiscali si aprirebbe un decennio di "esagerate" ristrettezze.
Secondo quanto riportato dagli studi della CNBC, l’economia globale si sta avviando verso un lungo periodo di ristrettezze e imposizioni fiscali: un mix di politica monetaria alleggerita e politica fiscale pesantissima e, sebbene l’Europa possa dire di trovarsi in una posizione di "vantaggio" su questo fronte, è pur vero che ci sono delle spaccature all’interno che non ne allontanano i rischi.
Queste stime prevedono che le più grandi ed avanzate economie del mondo -Stati Uniti, Regno Unito, Euro area e Giappone- stringeranno ancora sulle politiche fiscali in termini generali di 1 punto percentuale all’anno sul PIL, per almeno i prossimi cinque/otto anni".
Benefici vs. effetti collaterali: quale pesa di più?
Insomma, se fino a poco tempo fa si discorreva dei possibili benefici dell’uscita della Grecia dalla moneta unica, oggi si indagano gli effetti collaterali del Grexit. Una rottura della moneta unica implicherebbe anzitutto una destabilizzazione del sistema politico/finanziario/monetario dell’Eurozona che si propagherebbe poi su scala mondiale.
Probabilmente, sulla spinta del primo, altri paesi deciderebbero di lasciare l’Euro generando così dissesti sui mercati finanziari e sull’intera rete che traccia e regge l’economia mondiale che, a quel punto, sarebbe tutta da riscrivere.
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