Qual è la differenza tra reclusione e arresto?

Stefania Manservigi

25 Marzo 2018 - 10:30

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Molto spesso si utilizzano i termini reclusione e arresto indifferentemente, ma in realtà esistono delle differenze. Ecco quali.

Qual è la differenza tra reclusione e arresto?

Sarà capitato a tutti di utilizzare i termini reclusione e arresto indifferentemente, come se non ci fosse alcuna differenza a utilizzare l’uno piuttosto dell’altro.

In effetti reclusione e arresto hanno lo stesso significato: in entrambi i casi i due termini servono a identificare la privazione, temporanea, della libertà personale in seguito alla commissione di un reato.

Tuttavia il codice penale sottolinea la differenza tra arresto e reclusione, soprattutto in relazione alle diverse tipologie di reato esistenti. I reati non sono infatti tutti uguali ma si dividono in contravvenzioni e delitti, sulla base della gravità degli stessi.

Qual è dunque la differenza tra reclusione e arresto?

Che cos’è la reclusione?

A spiegare cosa si intenda con l’istituto della reclusione è l’articolo 23 del codice penale che sottolinea come con questo termine si debba intendere la pena detentiva prevista per i reati più gravi, ossia i delitti, e consista nella privazione della libertà personale del condannato per un periodo che va da 15 giorni ad un massimo di 24 anni.

Il trasgressore condannato per un delitto, dunque, è condannato alla reclusione all’interno di apposite strutture detentive, le carceri, o in altri istituti con regime di detenzione.

Per i casi più gravi il periodo di reclusione può essere aumentato fino a 30 anni e, in alcuni casi, può essere anche disposta la privazione della libertà personale a tempo indeterminato (in questo caso si parla di ergastolo).

Il condannato alla reclusione ha l’obbligo del lavoro e l’isolamento notturno e, solo dopo aver scontato almeno un anno della pena, può essere ammesso al lavoro all’aperto.

Che cos’è l’arresto?

A differenza della reclusione l’arresto è la pena di carattere detentivo o restrittivo prevista per la commissione di una contravvenzione, ossia di un reato meno grave, come previsto dall’articolo 25 del codice penale.

Anche in questo caso l’arresto comporta la privazione della libertà personale per un periodo però minore, che va da 5 giorni a 3 anni, e che può essere elevato a 5 anni se si ha concorso di circostanze aggravanti.

L’arresto deve essere scontato in apposite strutture o, in alternativa, in sezioni speciali degli stabilimenti di reclusione. Anche in questo caso sussiste l’obbligo di lavoro e dell’isolamento notturno.

Il condannato all’arresto può avere la possibilità di:

  • accedere alle misure alternative alla detenzione;
  • alla semilibertà.

Qual è la differenza tra reclusione e arresto?

In sostanza possiamo concludere che la differenza tra reclusione e arresto consiste nella tipologia di reato che si vuole punire, e nella diversa gravità riconosciuta allo stesso.

Con la reclusione si vogliono punire i reati più gravi (i delitti), mentre con l’arresto i reati meno gravi (contravvenzioni).

Di conseguenza reclusione e arresto differiscono anche per la lunghezza del periodo di reclusione.

Possiamo affermare, in ogni caso, che la differenza tra reclusione e arresto resta una differenza più formale che sostanziale: nonostante siano predisposti dei luoghi diversi per scontare le pene relative alle diverse tipologie di reato, nella pratica le strutture adibite sono le stesse.

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# Reato

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