QE3 e crisi dell’Euro: le pene dei mercati

Federica Agostini

26 Settembre 2012 - 12:28

QE3 e crisi dell’Euro: le pene dei mercati

Dopo qualche settimana di sollievo, torna il panico sui mercati a causa delle crescenti preoccupazioni tanto per gli effetti del quantitative easing 3 lanciato dalla Federal Reserve, quanto per i recenti sviluppi che la crisi finanziaria sta avendo nell’Eurozona, soprattutto in Spagna ed in Grecia.

Per quanto riguarda l’Europa, gli investitori sono fortemente preoccupati per la situazione Spagnola e per le proteste che vedono scontrarsi cittadini e polizia sulle nuove misure di austerity che il governo si accinge a preparare, senza contare le incertezze che riguardano il programma di aiuti e i nuovi discorsi euroscettici che cominciano a diffondersi nel nord Europa.

Per gli Stati Uniti, invece, le parole di Charles Plosser, governatore della Federal Reserve di Philadelphia, sono state determinanti: lo stimolo monetario (il QE3) non servirà a molto per far ripartire l’economia o ridurre la disoccupazione, ma anzi aumenterà il rischio di inflazione sul lungo termine.

"Credo che una politica monetaria accomodante non sia né appropriata né effettiva per le condizioni attuali" ha detto ieri Plosser.

Gli analisti della CNBC sostengono che il sentiment del mercato stia "evaporando" altrove, tendendo in questo modo a prezzare tutte le "cattive" notizie senza più fare caso a quelle positive.

Steve Grasso (Stuart Frankel) ha spiegato: "Lo Standard & Poors attorno a 1.440 significa che il mercato è vicino all’infezione ed è dove i "big" decidono se vendere oppure compare. Per quanto mi riguarda, sono ribassista".

Gli indici borsistici viaggiano a ribasso dallo Standard & Poor’s 500 (S&P500) al Nasdaq (NAS100), dal Dow Jones (US30) all’indice Nikkei. Sul mercato valutario l’Euro è scambiato a ribasso contro maggiori valute. E lo spread riprende a crescere, raggiungendo i 370 punti base sui btp decennali (+5%).

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