Protezione dei minori: consultazione online della Commissione europea

Felice Di Maro

22 Aprile 2014 - 18:37

Protezione dei minori: consultazione online della Commissione europea

C’è tempo fino al 3 luglio per presentare proposte su come migliorare i sistemi nazionali di protezione dei minori da parte degli enti preposti e anche da parte di associazioni e cittadini che si occupano di protezione di bambini e ragazzi.

Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la giustizia, ha dichiarato che

"….. questi sistemi saranno in grado di aiutare i minori solo se potranno assicurare la collaborazione di tutti coloro che operano a contatto con bambini e ragazzi – nel campo dell’istruzione, della salute, dello Stato sociale, della giustizia, della società civile e della collettività – per creare un ambiente protettivo. È proprio questo lo scopo della consultazione che apriamo oggi: agire sempre e innanzitutto nell’interesse del minore."

Appare chiaro e senza equivoci che le politiche europee e nazionali dovranno sostenere sistemi di protezione dei minori, ma saranno veramente innovativi? Purtroppo si tratta di un tema caldo ma che silenziosamente produce effetti sui minori e anche quando entrano in programma di protezione s’intende che a volte non sono sempre positivi. Non è questa la sede per affrontare una materia che è tanto complessa quanto difficile da gestire e anche per determinare equilibri per l’inserimento dei minori anche quando diventano maggiorenni. Un tema importante presenta interrogativi di rilievo ai quali vanno date risposte.

Quali saranno le proposte per il ritorno dei minori nella famiglia di origine? Com’è noto nell’ordinamento giuridico italiano la legge n. 184 del 4 maggio del 1983 e chiaramente con successive modifiche e integrazioni su “Adozione e affidamento dei minori” proprio all’art. 1 afferma che

“Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia”.

Al di là delle opinioni correnti sul tema, si voglia o no la legge citata afferma che il minore deve essere “educato nell’ambito della propria famiglia”.

I sistemi di protezione europei che ormai sono in fase di formazione saranno in linea con la legge vigente in Italia? Stiamo attraversando una crisi epocale che è certo economica e che è nata anche grazie come è noto ai mercati della finanza. Oggi si tenga conto che è anche una crisi sociale e con articolazioni anche inedite. Sono crollati valori che hanno caratterizzato epoche d’oro della nostra “Storia Patria”. Oggi il disagio all’interno delle famiglie è in continuo aumento e ha profili che non erano prevedibili. Tra le cause principali vi è chiaramente la diminuzione del potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni, quando questi redditi sono disponibili. Le difficoltà per la spesa alimentare sono tra le motivazioni principali delle crisi famigliari. Naturalmente ce ne sono anche altre e con tipologie fortemente drammatiche sulle quali bisogna essere garanti del rispetto dei minori e quindi si deve intervenire con programmi mirati. Va considerato però che se una famiglia ha avuto una crisi che si è determinata primariamente per ragioni di assenza di reddito e questa è stata superata, l’art.1 della nostra legge nazionale su adozione e affidamento deve essere onorato.

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