Secondo il giudice di The Voice of Italy gli F35 voluti dal premier Renzi rubano soldi ad altre attività più importanti
Il concertone del Primo Maggio sta arrivando al clou dopo una giornata costellata da scontri, rabbia e, comunque, tanta speranza per il futuro del lavoro. Anche Piero Pelu’, salito da poco sul palco allestito come sempre a Piazza San Giovanni a Roma, si è scagliato contro Renzi, contro le toghe rosse che hanno condannato Berlusconi ai servizi sociali e contro la disoccupazione facendosi così portavoce del dissapore della gente. "Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro", ha attaccato il rocker fiorentino. "Il non eletto, ovvero sia il boyscout di Licio Gelli - ha continuato Pelù - deve capire che in Italia c’è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ’ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi".
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