Prezzo del petrolio dopo scorte USA: è crollo. Si va verso quota $40? L’allarme

C. G.

2 Novembre 2016 - 16:52

Il prezzo del petrolio torna a crollare dopo il fallimento del vertice informale di Vienna. Ecco perché la riunione ha influito così tanto ed ecco cosa sta succedendo alla quotazione.

Prezzo del petrolio dopo scorte USA: è crollo. Si va verso quota $40? L’allarme

Prezzo del petrolio dopo scorte USA - Il prezzo del petrolio, che dopo la riunione di Vienna aveva subito delle prime lievi perdite, oggi subisce un nuovo pesante crollo e arriva di nuovo a sfiorare i 45 dollari a barile.

Cosa è successo nella riunione di Vienna e che cosa sta continuando ad influenzare al ribasso il prezzo del petrolio? Nonostante il fallimento della riunione di Vienna dello scorso weekend abbia avuto profonde ripercussioni sul prezzo del petrolio, a mettere sotto pressione la quotazione oggi ci pensano i dati USA sulle scorte di greggio.

Secondo i dati da poco rilasciati, infatti, le scorte di greggio degli USA sono aumentate la scorsa settimana di 14,4 milioni di barili, il che rappresenta un incremento del 3,1%, il più forte dal 2008. Il consensus degli analisti aveva parlato di scorte in aumento di 1,9 milioni di barili e i dati, oltre che a deludere profondamente le attese hanno causato un nuovo crollo del prezzo del petrolio.

I dati sulle scorte USA, oltre a provocare un vero e proprio tracollo del prezzo del petrolio hanno avuto ripercussioni su tutti i listini europei che oggi non sembrano voler invertire il trend negativo intrapreso in apertura di sessione.

Come già accennato, nei giorni scorsi a pesare sul prezzo del petrolio ci ha pensato anche la riunione di Vienna tra i membri OPEC. L’incontro ha avuto ancora una volta lo scopo di mettere in pratica quanto sancito dal meeting di Algeri, ossia l’imposizione di un tetto alla produzione di greggio.

Nel meeting di Vienna dello scorso fine settimana, tuttavia, alcun risultato concreto è stato raggiunto e il prezzo del petrolio è sceso a quota 48 dollari a barile. Oggi, invece, le perdite della quotazione sono state ancora più elevate e il prezzo del petrolio è tornato sui 45 dollari a barile a causa dei dati sulle scorte USA.

Neanche le previsioni sul futuro andamento del prezzo del petrolio appaiono rosee. Secondo Goldman e Credit Suisse, infatti, la quotazione potrà tornare a quota 40 dollari a barile a causa dei timori relativi all’efficacia dell’accordo OPEC. Vediamo allora l’andamento attuale del prezzo del petrolio e cerchiamo di capire quanto sia Vienna che i dati sulle scorte USA abbiano influito sulla quotazione.

Prezzo del petrolio dopo dati scorte USA: è crollo

Nel momento in cui si scrive il prezzo del petrolio Wti viaggia in ribasso del 3,24% e scambia a quota 45,16 dollari a barile, mentre il prezzo del petrolio Brent scambia a 46,62 in ribasso del 3,16% (ultimo aggiornamento ore 16:30). Un vero e proprio crollo, quello odierno del prezzo del petrolio, e ancora una volta la colpa è dei dati sulle scorte USA.

Prezzo del petrolio in calo: cosa è successo a Vienna?

Le due giornate di consultazioni informali tenutesi a Vienna lo scorso fine settimana hanno ancora una volta portato ad un nulla di fatto: nessun ulteriore accordo circa le quote di produzione è stato raggiunto e il prezzo del petrolio è tornato a scendere.

A pesare maggiormente sul meeting OPEC di Vienna e sul prezzo del petrolio sono stati sia l’Iran che l’Iraq. Due dei maggiori paesi produttori di greggio si sono infatti trovati in disaccordo con i livelli di produzione sanciti dall’OPEC e hanno reso evidente il loro rifiuto di procedere al taglio dell’output. Il prezzo del petrolio ha di nuovo chinato il capo.

L’Iraq, in particolar modo, si è scagliato contro le limitazioni alla produzione e ha fatto riferimento alla necessità di mantenere intatti i suoi livelli di output a causa della difficile situazione politica ed istituzionale del paese devastato dall’ISIS. Anche la Libia e la Nigeria hanno avanzato delle richieste simili a queste, il che ha gettato nello sconforto più totale il prezzo del petrolio.

Il fallimento dell’accordo di Algeri è ora sempre più probabile, soprattutto perché anche la Russia, che pare più propensa che mai ad una taglio, ha affermato che nulla di tutto questo accadrà senza prima un’intesa tra membri OPEC.

Prezzo del petrolio in calo: i prossimi ostacoli OPEC

Dopo il raggiunto accordo OPEC ad Algeri, dopo il fallimento di Istanbul e dopo il nulla di fatto di Vienna, il prezzo del petrolio si troverà a fronteggiare una nuova sfida. Il prossimo 30 novembre infatti si terrà l’appuntamento ufficiale tra membri OPEC, sempre a Vienna. Quale sarà l’andamento futuro del prezzo del petrolio di fronte a così tanta incertezza? Tornerà davvero a quota $40 a barile?

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