Prezzo del petrolio sopra 65$, atteso un calo di produzione negli USA, dubbi sul recupero in Iran

Flavia Provenzani

24 Giugno 2015 - 12:58

Il prezzo del petrolio oscilla intorno ai 65 dollari al barile in attesa dei dati sulle giacenze del greggio USA. Si avvicina la scadenza delle sanzioni in Iran, pericolo di aumento dell’offerta mondiale.

Prezzo del petrolio sopra 65$, atteso un calo di produzione negli USA, dubbi sul recupero in Iran

Il petrolio è salito verso quota 65 dollari al barile mercoledì, in attesa del report del governo degli Stati Uniti che mostrerà il livello di produzione di greggio sul mercato interno nel pomeriggio; si prevede che le giacenze di petrolio diminuiranno per l’ottava settimana consecutiva, segnalando una riduzione dell’eccesso di offerta che potrebbe portare ad un ulteriore aumento del prezzo del petrolio nei prossimi mesi.

Il gruppo industriale American Petroleum Institute (API) martedì ha già mostrato un calo delle giacenze di greggio negli Stati Uniti, davanti ai dati ufficiali di mercoledì.

Inoltre, ad influenzare al rialzo dei prezzi del petrolio sono i dubbi sollevati dagli analisti sulla capacità dell’Iran di riprendere a ritmi sostenuti l’offerta di petrolio sul mercato mondiale.

Si attende un accordo sulla fine delle sanzioni sul nucleare in Iran entro la prossima settimana.

Il Brent è aumentato di 30 centesimi a 64,75 dollari al barile, mentre il greggio WTI degli Stati Uniti ha guadagnato 39 centesimi a 61,40 dollari. Entrambi i contratti sul prezzo delle due tipologie di petrolio hanno chiuso al rialzo nella giornata di martedì.

"Potremmo assistere ad un certo sostegno sui prezzi del petrolio da parte del report dell’API,"

ha dichiarato Tony Machacek, broker sul petrolio per la Jefferies Bache a Londra.

"Probabilmente verrà testata quota 66 dollari"

ha aggiunto, riferendosi al Brent.

Un calo costante delle giacenze di greggio negli Stati Uniti dai record di inizio anno stanno spingendo di nuovo in alto i prezzi del petrolio, con la sovrapproduzione che è probabilmente scenderà a 2,1 milioni di barili in riferimento alla scorsa settimana.

Segui in tempo reale la pubblicazione del marker mover sulle giacenze petrolio greggio negli Stati Uniti alle 16:30 (ora italiana) sul Calendario Economico di Forexinfo.it.

I trader del petrolio attendono la conferma di un calo di 3,2 milioni di barili riferito ieri dall’API.

Il prezzo del petrolio continua ad essere influenzato dalle trattative e dagli ostacoli per l’accordo sul nucleare tra l’Iran e sei potenze mondiali, che potrebbe aprire la prospettiva di un aumento delle esportazioni di petrolio preveniente dall’Iran, aumentando l’offerta a livello mondiale e rischiando di avere un effetto ribassista sul prezzo del petrolio. La scadenza del 30 giugno è ormai vicina.

Il leader iraniano martedì ha escluso il congelamento dei lavori in cambo nucleare nel Paese per un lungo periodo di tempo, e il parlamento iraniano ha approvato una legge che vieta l’accesso agli ispettori dell’ONU all’interno dei siti militari.

Il ministro del petrolio dell’Iran Bijan Zanganeh riferisce che il paese potrebbe aumentare la produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno entro un mese dalla fine delle sanzioni, anche se gli analisti e alcuni dei delegati OPEC hanno seri dubbi su un recupero così rapido.

L’indice del dollaro è in calo; gli investitori sono concentrati sulla prospettiva di aumento dei tassi di interesse ad opera della Federal Reserve piuttosto che sulla Grecia. Il dollaro debole rende le materie prime in dollari più economiche per i titolari di altre valute.

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