Il prezzo del petrolio recupera i ribassi causati da Libia e scorte USA. Dollaro USA più debole e non solo: ecco i motivi del rialzo di oggi.
Il prezzo del petrolio torna in forte rialzo dopo una sessione tiepida spinto dai market mover statunitensi e dalla pausa del rally del dollaro USA.
Influisce positivamente sul prezzo del petrolio anche l’ottimismo del mercato per il raggiungimento di un accordo sulla produzione che possa spingere una ripresa sostenuta della quotazione del greggio.
La ripresa del prezzo del petrolio aveva subito una battuta di arresto la scorsa settimana a causa di un aumento inaspettato delle scorte di greggio negli Stati Uniti e della volontà della Libia di aumentare la produzione nei prossimi mesi.
Il prezzo del petrolio Brent con consegna a febbraio è in rialzo dello +0.90% a quota 55.86 dollari al barile, in recupero dall’ultima chiusura a meno 89 centesimi al barile.
La quotazione del WTI, invece, al momento segna un aumento dello 0.89% a 53.90 dollari al barile.
Come anticipato, uno dei fattori dietro al rialzo odierno del prezzo del petrolio è l’andamento dell’indice del dollaro, in calo dello 0.3% a causa delle prese di profitto innescate con l’arrivo ai massimi degli ultimi 14 anni.
Un dollaro più debole rendere il prezzo del petrolio più “economico” da comprare per chi detiene una valuta estera.
L’ottimismo per cui i produttori dell’OPEC e non potrebbero davvero attenersi all’accordo sul taglio della produzione di quasi 1,8 milioni di barili al giorno dal 1° gennaio sta supportando il prezzo del petrolio, che continua a salire da quando l’intesa è stata completata lo scorso 10 dicembre.
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