Prezzo del petrolio: nuovo shock nel 2016 porterà in rialzo le quotazioni

Flavia Provenzani

29/03/2016

Prezzo del petrolio: un nuovo driver principale avrà effetto sui livelli di produzione della quotazione dell’oro nero. Torna in focus la scarsità della materia prima.

Prezzo del petrolio: nuovo shock nel 2016 porterà in rialzo le quotazioni

Un nuovo shock nel 2016: il prezzo del petrolio potrebbe tornare presto ad essere guidato dalla natura di scarsità della materia prima, spingendo così al rialzo le quotazioni.

L’esaurimento dei vecchi pozzi di petrolio si prevede che supererà gli impianti di estrazione di nuova apertura nel 2016, dato che il continuo crollo del prezzo del petrolio ha causato la cancellazione dei progetti per la costruzione di nuovi cantieri.

Questo potrebbe essere il nuovo driver rialzista sul prezzo del petrolio, che potrebbe portare in forte salita le quotazioni dell’oro nero.

Prezzo del petrolio: torna il focus sulla scarsità

Le nuove previsioni della Rystad Energy, società di consulenza norvegese, riportate da Bloomberg, rendono noto che i livelli di produzione porteranno la bilancia della produzione in negativo nel 2016 per la prima volta dopo anni.

La produzione registrata negli impianti di estrazione del petrolio segue un ciclo produttivo tipico: la produzione di petrolio aumenta vertiginosamente, entra in una fase di oscillazione e poi inizia a scendere.

Il tasso di esaurimento del petrolio nello stesso punto di estrazione varia notevolmente da un luogo all’altro, ma una regola empirica per gli impianti di estrazione di petrolio convenzionali - che costruiscono la maggior parte dell’offerta mondiale totale - dice che il tasso di discesa sui livelli di petrolio estratto è di circa il 6 per cento all’anno in media.

Anche in questo caso, i tassi di esaurimento della materia prima possono differire a seconda della posizione, gli investimenti e così via, ma una cosa è chiara: l’industria petrolifera ha bisogno dell’apertura di nuovi impianti petroliferi ogni anno anche solo per mantenere la produzione piatta.

Rystad Energy stima che il crollo del prezzo del petrolio ha causato un taglio degli investimenti così che i tassi di esaurimento per natura del petrolio supereranno presto il tasso di crescita di nuovi impianti nel 2016.

Prezzo del petrolio: produzione verso la crisi

Secondo i dati della società norvegese, gli impianti esistenti perderanno circa 3,3 milioni di barili al giorno per la produzione di quest’anno, mentre i nuovi impianti aggiungeranno solo 3 milioni di barili al giorno. Senza tenere in considerazione la domanda crescente di petrolio, che potrebbe assorbire la maggior parte dell’eccesso di offerta entro la fine del 2016.

Gran parte dei 3 milioni di barili al giorno che escono dai nuovi impianti proviene per lo più dai grandi progetti offshore progettati anni fa, investimenti effettuati prima che il prezzo del petrolio iniziasse a crollare.

L’EIA vede solo quattro grandi progetti offshore con inizio del 2016 - da Shell, Noble Energy, Anadarko e Freeport McMoran - più altri due nel 2017.

L’intera industria del petrolio ha realizzato otto nuovi progetti di estrazione nel Golfo nel 2015. La produzione statunitense di petrolio nel Golfo del Messico salità da 1.63 mb/d nel 2016 a 1.91 mb/d entro la fine del 2017.

Al di fuori di questi grandi progetti offshore, il numero di nuovi impianti petroliferi sta iniziando a scendere.

Entro il 2017, il bilancio offerta/esaurimento della materia scenderà in territorio negativo. L’esaurimento del petrolio nei vecchi giacimenti supererà la produzione dei nuovi impianti di circa 1,2 mb/g nel 2016, per poi ampliarsi nel 2018 e nel 2019.

La crisi in arrivo sul fronte dei livelli di offerta è in netto contrasto con lo scenario di breve termine. L’EIA ha riferito il 23 marzo che i livelli di scorte di petrolio greggio è aumentato ancora una volta di 9,4 milioni di barili. Il totale delle scorte negli Stati Uniti ora si attesta a 532,5 milioni di barili.

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