Prezzo del petrolio in rialzo anche senza accordo su produzione dall’OPEC

Flavia Provenzani

03/06/2016

Prezzo del petrolio in recupero dopo la riunione dell’OPEC, diminuiscono le scorte di petrolio negli Stati Uniti.

Prezzo del petrolio in rialzo anche senza accordo su produzione dall’OPEC

Nel giorno della riunione dell’OPEC il prezzo del petrolio era tornato a scendere a causa della mancanza di un accordo sul taglio o congelamento della produzione tra i Paesi membri del cartello economico. Tuttavia, già nella serata di giovedì la quotazione del petrolio è tornata a salire grazie al calo di barili in eccesso negli Stati Uniti.

Ieri, la mancanza di un accordo dalla riunione dell’OPEC ha spinto in ribasso il prezzo del petrolio, nonostante le ultime 3 settimane di forte rialzo. Ma in serata è arrivato l’aggiornamento delle scorte di petrolio negli Stati Uniti, che hanno segnato un aumento sotto l’1.4 milioni di barili - spingendo al rialzo il prezzo del petrolio.

Attualmente il prezzo del petrolio Brent scambia a +0.38% ($50.14) e il WTI a +0.48% ($49.26).

OPEC: nessun accordo su produzione

La riunione dell’OPEC del 2 giugno di conclude con un nulla di fatto e il prezzo del petrolio torna a scendere.
Nessun accordo sulla produzione è stato preso in sede della riunione dell’OPEC a Vienna di oggi: l’immobilismo, secondo alcuni dei suoi membri, sta portando gradualmente l’offerta e la domanda verso l’equilibrio, sostenendo al rialzo il prezzo del petrolio.

L’OPEC, che controlla oltre un terzo del petrolio a livello mondiale, ha respinto nuovamente il progetto di introdurre un limite alla produzione, uno scenario proposto da alcuni produttori nel tentativo di sostenere il rialzo del prezzo del petrolio e reinstaurare un clima di fiducia all’interno dei paesi membri,.
L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha prodotto petrolio senza limiti negli ultimi 18 mesi appesantendo il ribasso del prezzo del petrolio.

Tuttavia, il prezzo del petrolio è riuscito a salire di circa l’80% negli ultimi mesi dai minimi di 13 anni colpiti durante l’inverno, togliendo pressione all’OPEC affinché si piegasse e iniziasse a limitare la produzione interna di oro nero.

"Il peggio per il petrolio è ormai passato",

ha detto Mohammed al-Sada, ministro dell’energia del Qatar, in una conferenza stampa dopo la riunione dell’OPEC in quel di Vieenna.

"C’è stato consenso sul fatto che i fondamentali del mercato stanno funzionando e non vi è stata pressione sull’OPEC affinché influenzasse l’offerta e la domanda".

Con la riunione dell’OPEC di questo giovedì, il cartello continuerà a non fare nulla per spingere un rialzo sostanziale del prezzo del petrolio, che rimane in ribasso di circa il 50% dai massimi del 2014.

Il prezzo del petrolio è sceso subito dopo l’annuncio.

Un tempo il cartello utilizzava la forza della collettività per sostenere il prezzo del petrolio con dei tagli alla produzione che riuscivano a tenere domanda e offerta relativamente in equilibrio e il prezzo del petrolio stabile. Il boom della produzione americana di petrolio ha spezzato gli equilibri di questa equazione, producendo un eccesso di petrolio troppo altro per essere gestito dall’OPEC, inaugurando così una nuova era: prezzo del petrolio ai minimi in tutto il mondo.

Prezzo del petrolio: le attese sulla riunione dell’OPEC

Solo ieri uno dei ministri del petrolio protagonisti della riunione dell’OPEC ha affermato che il prezzo del petrolio si sta muovendo nella giusta direzione, mostrando una certa fiducia nei confronti del mercato.
Questo ha fatto diminuire bruscamente le aspettative che la riunione dell’OPEC potesse concludersi con una qualche taglio o rallentamento della produzione per sostenere la risalita del prezzo del petrolio.

Infatti, pochi analisti si attendono che la riunione dell’OPEC del 2 giugno possa portare ad un qualche accordo sul taglio o un congelamento della produzione - soprattutto data l’inimicizia sempre più influente tra i membri principali del cartello economico.

Il fallimento della riunione di Doha ad aprile, un incontro che proponeva un semplice congelamento della produzione ai livelli di gennaio, suggerisce a gran voce che la cooperazione non è più uno dei punti forti dell’OPEC e che lo stesso c’è da aspettarsi per la riunione di oggi.

Grazie agli ultimi movimenti del prezzo del petrolio, da aprile si sono addirittura ridotte le probabilità di un accordo sulla produzione. Questo perché il prezzo del petrolio ha continuato a salire e a poche ore dalla riunione dell’OPEC di giugno a Vienna si trova ad oscillare attorno quota $50 al barile.

"Dall’inizio dell’anno fino ad oggi il mercato ha corretto verso l’alto,"

ha dichiarato il ministro del petrolio degli EAU, Suhail Al Mazrouei, a Vienna il 31 maggio.

"Il mercato si sistemerà su un prezzo che è giusto sia per i consumatori che per i produttori".

Prezzo del petrolio: il rialzo leva pressione all’OPEC

Il prezzo del petrolio è salito di quasi il 90% dai minimi di febbraio a $27 al barile.

Questo rally straordinario della quotazione del petrolio ha permesso che diminuisse la pressione sull’OPEC affinché prendesse provvedimenti per sostenere il mercato.
Tuttavia, potrebbe essere ancora troppo presto per l’OPEC per cantare vittoria.

Le interruzioni della produzione di petrolio in Canada e in Nigeria hanno contribuito a spingere al rialzo il prezzo del petrolio negli ultimi tempi. I produttori di petrolio canadesi, guidati dalla Suncor Energy, sono già tornati al lavoro. Ed è proprio prospettiva di un nuovo aumento della produzione che ha fermato il rally del prezzo del petrolio vicino alla resistenza dei $50 al barile.

"Credo che i trend del mercato siano migliori ad oggi"

commenta Emmanuel Ibe Kachikwu, ministro del petrolio della Nigeria, ancora a Vienna. Il prezzo del petrolio si sta muovendo "nella giusta direzione", ma "ha bisogno di più accelerazione del ritmo".

Nonostante i membri dell’OPEC vogliano un aumento più rapido del prezzo del petrolio, vogliono un aumento dei prezzi più veloce, non sembrano essere disposti a cooperare al fine di realizzare questo obiettivo.
Invece, gli obiettivi della riunione dell’OPEC sono più dimessi, ma altrettanto importanti: ricucire i rapporti e costruire le basi per una cooperazione. Tutti gli occhi saranno punitati su nuovo ministro del petrolio saudita Khalid al-Falih.

Riassumendo, non è cambiato molto dalla riunione a Doha dello scorso aprile.
Se non altro, l’aumento del prezzo del petrolio ha eliminato l’urgenza di un sacrificio collettivo.

Bloomberg ha intervistato 27 analisti specializzati nel mercato del petrolio su cosa si aspettano che accada a Vienna. Tutti tranne uno ha ritenuto che il cartello non sarebbe riuscito a fissare un nuovo target di produzione. Forse la cosa migliore da sperare è una restaurazione dei rapporti di fiducia tra i Paesi membri che potrebbe gettare le basi per una cooperazione in futuro.

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