Il prezzo del petrolio cerca il rialzo dopo il crollo sui dati delle giacenze USA, ma l’aumento è tappato ancora dall’eccesso di offerta e dalla forza del dollaro.
Il prezzo del petrolio torna a salire venerdì, dopo aver perso oltre il 2 per cento nella sessione precedente. Gli analisti, tuttavia, continuano ad avvertire che l’eccesso di offerta e il dollaro forte continueranno a pesare sui mercati dei combustibili e sul prezzo della materia prima.
I futures sul petrolio statunitensi vengono scambiati a $ 45,53 al barile, in rialzo di 33 centesimi dall’ultma sessione, mentre il Brent è salito di 27 centesimi a 48,25 dollari al barile. Il rialzo dei prezzi fa seguito ad una ripida caduta di ieri, dopo il dato sulle scorte nei magazzini USA più forte del previsto.
Il rialzo dei prezzi del petrolio è, però, solo temporaneo; i trader sulla materia prima continuano a ritenere che l’eccesso di offerta eserciterà ancora una certa pressione al ribasso sul mercato.
"Con la produzione di petrolio ancora forte da parte dei produttori principali, il calo della produzione di shale oil sarà insufficiente per equilibrare l’eccesso di offerta nel mercato del petrolio nei prossimi due anni"
scrive la BMI Research, una società controllata dall’agenzia di rating Fitch Group.
"Gli Stati Uniti, la Russia e l’OPEC insieme producono più del 50 per cento del greggio mondiale, e la loro produzione è aumentata nel corso 2015, nonostante l’indebolimento della produzione negli Stati Uniti"
ha aggiunto.
La banca d’investimento francese Natixis ha commentato riferendo di aver "visto recentemente qualche segno che indica un cambiamento di rotta dei mercati petroliferi," e che "i prezzi del petrolio rimarranno sotto pressione fino a quando il surplus rimarrà sul mercato."
Prezzo del petrolio: pesa il dollaro, attenzione ai NFP
Anche il dollaro USA forte è visto come un peso per mercati delle materie prime, in quanto rende le importazioni per i paesi al di fuori degli USA più costose.
I trader rimangono dunque in attesa della pubblicazione dei Non Farm payrolls, ovvero il report sul mercato del lavoro USA. Se i risultati sul Calendario Economico dovessero essere al di sopra delle aspettative degli analisti, il rafforzamento del biglietto verde potrebbe accelerare nuovamente il crollo dei prezzi del petrolio.
Petrolio: in arrivo pressione al ribasso dal rialzo tassi USA
Il dollaro ha guadagnato quasi il 5 per cento contro il paniere di altre valute principali dall’inizio di ottobre. I mercati si aspettano che la Federal Reserve sarà la prima banca centrale importante ad alzare i tassi di interesse dalla crisi finanziaria globale del 2008/2009.
"L’aumento della speculazione che la Fed rialzi i tassi metterà altra pressione al ribasso sui prezzi delle materie prime"
scrive la ANZ Bank Venerdì, aggiungendo di aspettarsi che i futures statunitensi sul greggio scenderanno del 3 per cento nei prossimi tre mesi a causa della riduzione dei costi da parte dei produttori statunitensi.
"Ci aspettiamo che i produttori di shale oil statunitensi continuino a ridurre i costi di produzione nell’ultimo trimestre del 2015".
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