I prezzi del petrolio, dopo un’iniziale accelerata a ribasso in scia del dato oltre le attese delle scorte USA, hanno girato in positivo. Il focus è ormai puntato sul meeting di marzo.
Il petrolio torna positivo dopo il crollo subito subito dopo il dato sulle scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti che sono risultate al di sopra delle attese. Il dato in particolare ha mostrato un aumento pari quasi al triplo di quanto ci si aspettasse, registrando così un indebolimento della domanda di greggio e di prodotti raffinati. Il Brent e il WTI dopo aver accelerato a ribasso di oltre il 2%, hanno girato in positivo e adesso trattano rispettivamente al +0,9% e il +1,48%.
Petrolio: prezzi estremamente volatili dopo scorte USA
Le quotazioni dell’oro nero continuano a rimanere piuttosto volatili, variando significativamente in occasione di dati macro o di notizie provenienti dall’Opec o dai produttori extra-Cartello.
Le scorte di petrolio greggio statunitensi hanno registrato un aumento di quasi il triplo rispetto alle attese, attestandosi a 10,374 mln di barili contro una previsione di 3,604 mln e un precedente di 3,502 mln.
Prezzi del Petrolio ignorano fondamentali e guardano a intesa tra Russia e Opec?
Proprio ieri Vladimir Putin ha dichiarato pubblicamente che le maggiori compagnie petrolifere russe hanno concordato nel partecipare al congelamento della produzione ai livelli di gennaio, aumentando così le probabilità di un accordo definitivo, in arrivo a metà marzo, tra la Russia e alcuni dei maggiori produttori mondiali di greggio come Arabia Saudita, Qatar, Venezuela e Nigeria.
Permangono però i dubbi sul peso del ritorno sul mercato da parte dell’Iran, il quale ha già declinato in maniera decisa, tramite le parole del ministro preposto che ha definito “uno scherzo” la proposta di congelamento della produzione, l’invito ad un accordo.
Inoltre, nel breve si potrebbero riaffacciare i produttori di shale oil americano pronti ad acquisire nuove quote di mercato nonostante il fallimento di numerose società del settore.
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