Il nuovo report dell’AIE non lascia speranza: il rialzo del prezzo del petrolio è ancora lontano, la domanda diminuirà ancora nel 2016.
Diminuiscono ancora le possibilità di rialzo del prezzo del petrolio nei prossimi mesi: la crescita della domanda a livello mondiale "diminuirà di nuovo considerevolmente" nel 2016, secondo le ultime previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE).
Il prezzo del petrolio è sceso vertiginosamente nel mese di gennaio a dell’eccesso di offerta che ha spinto i benchmark mondiali del prezzo del petrolio al di sotto dei 30 dollari al barile.
Oggi, il Brent per consegna ad aprile è scambiato a 32,80$ al barile e il greggio statunitense WTI è venduto a 29,93$, prezzi che faticano ancora a recuperar.
Prezzo del petrolio: pesa la crescita della domanda
L’AIE mette in dubbio la possibilità di un recupero del mercato del petrolio nel suo ultimo report pubblicato martedì, in cui scrive che la crescita della domanda mondiale di petrolio, che ha raggiunto un massimo di cinque anni a 1,6 milioni di barili al giorno nel 2015, è prevista "diminuire considerevolmente" nel 2016 a 1,2 milioni di barili al giorno.
Preoccupando gli analisti e gli investitori che temono un rallentamento mondiale, la crescita della domanda di petrolio sarà debole a causa "del rallentamento in Europa, della Cina e dei primi accennti di una crescita debole nel quarto trimestre 2015 negli Stati Uniti”, ha scritto l’AIE.
Prezzo del petrolio: le previsioni dell’OPEC
L’OPEC, il cartello economico composto da 12 Paesi membri guidati dall’Arabia Saudita, è visto come il motivo principale del crollo del prezzo del petrolio dal momento che, a novembre 2014, ha annunciato la sua decisione di non tagliare la produzione come parte di una strategia per mantenere le proprie quote di mercato e per mettere sotto pressione pressione i produttori concorrenti.
Tuttavia, l’OPEC ha previsto che la domanda mondiale di petrolio aumenterà nel 2016 e che questo sarà accompagnato da un calo dell’offerta da parte di alcuni produttori (come i suoi rivali non-OPEC) e che ciò contribuirà a a riequilibrare la domanda e l’offerta sul mercato, sostenendo di conseguenza il rialzo del prezzo del petrolio.
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