Pos obbligatorio: costi troppo alti e nessun beneficio per l’economia. Vertice del governo il 16 luglio. Novità in arrivo?

Marta Panicucci

09/07/2014

Non si placano le polemiche circa il Pos obbligatorio: troppi costi e nessun beneficio. Il governo convoca un vertice per fare il punto sulla situazione e (forse) modificare la legge

Pos obbligatorio: costi troppo alti e nessun beneficio per l’economia. Vertice del governo il 16 luglio. Novità in arrivo?

Il 30 giugno è scattato l’obbligo per commercianti e professionisti di accettare pagamenti con carte di credito sopra i 30 euro. L’introduzione dell’obbligo di possedere un pos per queste categorie di lavoratori ha portato con sé molte polemiche circa i costi del servizio (a carico dei professionisti e a vantaggio delle banche). Morale della favola: a pochi giorni dall’introduzione dell’obbligo, il Mef ha precisato che non c’è alcuna sanzione per chi non è in regola.

Ma a 10 giorni circa dall’introduzione del pos obbligatorio le polemiche non si sono ancora placate. Il governo ha indetto un vertice per il 16 luglio per fare il punto della situazione soprattutto per quanto riguarda i costi del servizio e le sanzioni per chi non è ancora in regola.

Pos obbligatorio: un’occasione mancata
Poteva e voleva essere l’occasione per facilitare l’utilizzo della moneta elettronica e quindi contrastare i pagamenti "in nero". Ma dopo rinvii, ritocchi e aggiustamenti, così com’è stato attuato il pos obbligatorio sembra soltanto l’ennesima occasione mancata.

Non esiste infatti alcun incentivo all’utilizzo della moneta elettronica né per i clienti, né per professionisti e commercianti. Anzi quest’ultimi sono costretti, se intendono rispettare la legge che introduce il pos obbligatorio, a sostenere consistenti spese di attivazione e utilizzo del pos. A godere della situazione al momento, non sono le casse dello Stato martoriate dall’evasione fiscale, ma la banche che incassano la tariffe per i servizi di pagamenti elettronici tra le più alte d’Europa.

"Esiste una correlazione diretta fra la diffusione di moneta elettronica e la riduzione dell’economia sommersa, spiega Stefano Da Empoli, presidente di I­Com, Istituto romano per la competitività . Ma la sola obbligatorietà nella detenzione del Pos non è sufficiente a far scattare i meccanismi di emersione. Serve uno sforzo ulteriore sul fronte degli incentivi fiscali".

Vertice del governo
Il pos obbligatorio sarà il tema al centro della riunione del governo in programma per il 16 luglio. L’incontro sarà presieduto dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, con rappresentanti del ministero dell’Economia, di Bankitalia e del consorzio Bancomat.

Secondo Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino e della Italian e­payment coalition "se il governo trovasse delle formule per cui un esercente o un cittadino che raggiunge un dato livello di transazioni tracciate elettronicamente ha diritto ad una detrazione fiscale, allora sono certo che si assisterebbe ad un fenomeno progressivo di emersione che porterebbe ad un allargamento della base imponibile e ad una conseguente maggiore equità fiscale".

Longo e le altre associazioni di categoria hanno indetto una battaglia per ottenere dalle banche la gratuità dei terminali e una maggiore trasparenza sui costi di gestione. Il governo da parte sua sembra disponibile a trattare con le parti in causa e magari trovare migliori condizioni di utilizzo del pos. Commercianti e professionisti incrociate le dita.

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