E’ arrivata ieri, intorno all’ora di cena la tanto attesa sentenza emessa dalla Corte di Cassazione sull’ormai soprannominato processo Mediaset. La corte presieduta da Antonio Esposito ha confermato la condanna per frode fiscale a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi e degli altri tre imputati, tutti ex dirigenti Mediaset. Restano quindi i 4 anni di condanna, di cui Berlusconi dovrà scontare soltanto uno agli arresti domiciliari o tramite i servizi sociali, dal momento che gli altri tre sono coperti dall’indulto.
La Cassazione però non ha confermato la pena accessoria che consisteva in 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, rimandando alla corte di appello di Milano il compito di stabilirne la durata che potrà essere da 1 a 3 anni.
Nei giorni scorsi gli addetti ai lavori si sono anche interrogati sull’impatto che la sentenza avrebbe avuto sul titolo Mediaset e sull’andamento generale di Piazza Affari con un’occhio particolarmente attento ai movimento dello spread.
Mediaset e lo spread
I più pessimisti si aspettavano in caso di condanna di Silvio Berlusconi un crollo del titolo Mediaset e un’impennata dello spread. Così però non è stato, nonostante Mediaset sia in negativo, non si può parlare di un impatto drammatico sulla borsa italiana in seguito alla sentenza di condanna del leader del Pdl.
Le borse europee si stanno muovendo in terreno contrastato con Parigi, Francoforte e Madrid leggermente in positivo. In perdita invece Londra e Milano; al momento l’indice Ftse/Mib arretra di uno 0,98%.
Calma piatta invece sul fronte della differenza tra decennali italiani e tedeschi. Sembra che la condanna definitiva di Berlusconi non abbia avuto alcuna ripercussione sullo spread che registra un andamento in calo attestandosi a 265 punti base. A confermare il disinteresse per la borsa nei confronti della condanna definitiva di Berlusconi è anche il rendimento del titolo italiano che scende al 4,34% e il rendimento dei Btp a 2 anni che ha toccato il minimo dall’inizio dell’estate.
Un’impatto, anche se minimo, si registra solo nei confronti del titolo Mediaset caratterizzato da un’estrema volatilità: in avvio di seduta perde il 3%, tocca il massimo con un -4% per poi risalire, rimbalzare sulla parità e tornare a perdere, al momento, un 2,32%.
Le borse quindi hanno scongiurato l’effetto Berlusconi che aveva preoccupato gli analisti alla vigilia della sentenza della Cassazione. La condanna dell’ex premier, che tanto ha fatto discutere giornali e tabloid mondiali, poco interessa ai mercati. Lo spread, ovvero la misura della rischiosità del debito italiano è addirittura in calo, sintomo questo che per i mercati la tenuta del governo non è a rischio. Forse in questa calma sostanziale possiamo leggere una perdita di importanza da parte del leader del Pdl, le cui dichiarazioni fino a qualche mese fa comportavano subito una reazione dei mercati e un movimento dello spread. I mercati probabilmente guardano con fiducia al governo Letta, sottovalutando forse l’impatto politico che questa sentenza potrebbe avere sulle forze politiche a sostegno del governo.
A tenere a galla la borsa e lo spread in calo anche la situazione a livello dei mercati mondiali: in terreno positivo i principali listini del vecchio continente sull’onda della decisione della Fed e della Bce di confermare il costo del denaro ai minimi storici. L’attenzione di oggi è tutta concentrata sul mercato del lavoro americano di cui si attendono i dati relativi al mese di luglio. Le previsioni sono positive, gli analisti scommettono su un -7,5% di disoccupazione.
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