Piazza Affari: trading in calo del 15% con introduzione della Tobin tax

Nicola D’Antuono

25 Ottobre 2013 - 08:44

Secondo Jerusalmi, ad di Borsa Italiana, la Tobin tax va eliminata al più presto

Piazza Affari: trading in calo del 15% con introduzione della Tobin tax

La Tobin tax, che secondo i piani del governo dovrebbe garantire un gettito fiscale vicino al miliardo di euro, sta penalizzando oltremodo gli scambi a Piazza Affari, al di là del fatto che la borsa milanese è sui livelli più alti degli ultimi due anni. Questa tassa, che prende il nome dal suo fondatore James Tobin, un Nobel per l’Economia morto nel 2002, nacque con l’intento di frenare le speculazioni sulle valute con la nascita del forex nel 1971 a seguito del crollo del sistema dei cambi fissi di Bretton Woods. Oggi in Italia la Tobin tax viene applicata sulle transazioni su azioni e derivati, mentre sono esenti bond, commodity e valute.

L’effetto Tobin tax inizia a vedersi e dal mondo finanziario si sollevano accese critiche contro il governo. A lamentarsi sono tutti gli addetti ai lavori dell’industria finanziaria, dai broker ai piccoli trader privati. Da marzo, quando la tassa è entrata in vigore sulle azioni, è avvenuto un calo dei volumi di scambio a Piazza Affari compreso tra il 15% e il 20%. Eppure Milano sta sperimentando un deciso rally da qualche mese, ma a quanto pare l’appeal resta su livelli molto moderati. Immaginiamo cosa accadrebbe in caso di shock e crollo dei mercati: con una bassa liquidità, la borsa milanese rischierebbe davvero il tracollo dirigendosi nuovamente sui minimi storici!

Secondo Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana S.p.A., "la Tobin tax dovrebbe essere tolta". Il numero uno della società che gestisce le contrattazioni di borsa a Milano auspica che il governo faccia al più presto un passo indietro, in quanto "la tassa penalizza i risparmiatori e le imprese". Inoltre, secondo Jerusalmi, la Tobin tax non fa altro che allontanare gli investitori esteri. Anche in Francia si sono resi conto che la tassa provoca solo problemi, tanto che "stanno pensando di toglierla o modificarla". Inoltre a livello europeo il processo di introduzione della tassa sembra essersi fermato da un po’.

Sono molto critiche contro la Tobin tax anche i principali broker italiani, in particolare Directa Sim, che è stata pioniere del trading online in Italia con l’avvio della liberalizzazione degli scambi di Borsa Italiana. Marco Fabbri, numero uno di Directa, ha dichiarato di non attendersi novità, anche se spera che la tassa venga abolita al più presto. La Tobin tax sta incidendo molto sul trading azionario in Italia e sta colpendo tutti gli intermediari. Le società più piccole rischiano di chiudere i battenti, mentre molti trader privati stanno lasciando le azioni per spostarsi sui corporate bond e il forex.

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