Piazza Affari: il trend positivo continua. Perché e quanto durerà?

Vittoria Patanè

12/01/2013

Piazza Affari: il trend positivo continua. Perché e quanto durerà?

La Borsa di Milano in vetta all’Europa da mesi. Abbiamo assistito, negli ultimi tempi, a chiusure su chiusure in positivo, con i nostri titoli che hanno ripreso quota e lo spread che si è dimezzato rispetto alla fatidica soglia di 575 punti base, toccata nel novembre 2011.
Moltissimi sono adesso gli investitori che si chiedono quanto durerà questo stato di grazia e quali sono i motivi che lo hanno causato.
Cerchiamo di capire insieme qual è la situazione.

Ultima settimana

La seconda settimana del 2013 ha registrato un’ulteriore performance positiva della nostra borsa.
Nei giorni tra il 7 e l’11 gennaio l’indice FTSE Mib ha fatto segnare un rialzo del 3,2% a 17.502 punti (7,55% da inizio anno). In progresso anche il FTSE Italia Mid Cap (+4,29% a 19.167 punti) e il FTSE Italia STAR (+1,93% a 11.410 punti).
In vetta alla classifica della settimana (parlando di banche) troviamo Banco Popolare, con un bel +16%. Molto bene anche Monte dei Paschi di Siena (+12,8%): nelle prime otto sedute del 2013 l’istituto toscano ha guadagnato 31,8%.
Da segnalare anche le ottime performance di Mediobanca e Unicredit che hanno fatto registrare rispettivamente un +10.2% e un più 9.9%.
Al di fuori del settore bancario, bene Mediaset (+11,2%), molto male invece Diasorin che ha perso l’8,9% a causa soprattutto del downgrade di alcune banche d’affari.

Ultimi mesi, perché tanto guadagno?

Da novembre 2012 a oggi Piazza affari è salita del 17%, recuperando il 41% dai minimi del 2012. Performance di gran lunga superiore rispetto agli altri listini del vecchio continente ( +23% di media).
Sono diversi i motivi di questo recupero. In primis verrebbe da dire che peggio di come andava durante e dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi non poteva andare.
In quel periodo lo spread raggiungeva soglie da default e la borsa perdeva punti su punti.
Uno dei motivi potrebbe quindi essere l’opera di risanamento dei conti pubblici messa in atto dal governo Monti e che ha posto in essere il mutamento della psicologia degli investitori che, riguadagnando la fiducia persa nei riguardi nel nostro Paese, hanno ricominciato a puntare su di noi.
Ma a dare il via alla svolta, hanno concorso senza dubbio la Bce e il fondo Esm che, con l’acquisto dei titoli di Stato italiani, ci hanno permesso di riprendere quota. Grande merito a Mario Draghi quindi, presidente della Banca centrale europea e tra gli assertori del programma Omt (Outright Monetary Transactions), comunemente chiamato “piano anti-spread”.

La situazione potrebbe peggiorare di nuovo?

L’andamento dei mercati, si sa, è sempre incerto e sono molte le situazioni che potrebbero causare un inversione di rotta di questo trend positivo.
Prima fra tutte la recessione dell’Eurozona, ma anche l’andamento economico cinese e statunitense.
Se dagli USA arrivano segnali positivi, dopo la risoluzione del problema Fiscal Cliff, per la Cina la situazione è differente. L’inflazione continua a salire e il colosso asiatico potrebbe influenzare negativamente i mercati del vecchio continente.

L’importanza delle elezioni

Per quanto riguarda l’Italia invece, grande importanza avrà l’esito delle elezioni del 24-25 febbraio che porteranno alla nomina del nuovo premier. Il suo nome e il suo operato potrà determinare la fiducia dei mercati nel nostro Paese e quindi le decisioni degli investitori.
I mercati temono che le prossime elezioni possano far precipitare nuovamente l’Italia in una situazione di ingovernabilità, con un direttivo che non rispetti gli impegni presi in sede europea.
Attenzione quindi alla scelta del nostro futuro premier. Potrebbe essere determinante per il futuro economico di un’Italia che non è ancora uscita dalla crisi.

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