Aspettando le elezioni USA, Piazza Affari chiude in negativo in una giornata in cui la pressione si è fatta sentire, soprattutto sulle banche, anche a causa della crescita dello spread, risalito a 360 punti base.
Quel che sembra certo, tuttavia, è che l’esito del 6 novembre sarà fondamentale per prevedere l’andamento della settimana alla Borsa di Milano: sono in pochi i titoli pro-Obama e in molti, invece, quelli che festeggerebbero per una vittoria di Romney, come riportato da Affariitaliani.
Il Ftse Mib ha chiuso a -1,43% a 15.544 euro, mentre il Ftse Italia All-Share ha segnato un -1,39% a 16.454 punti.
Le banche non reggono la pressione
Pochi rialzi sul Ftse Mib: spiccano tuttavia Fiat Industrial (+0,98% a 8,27 euro), Tod’S (+0,54% a 93,70 euro) e Salvatore Ferragamo (+0,43% a 16,40 euro).
Male invece le banche: in primis Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-3,42% a 4,754 euro), seguita da Banca Popolare Milano (-3,01% a 0,4162 euro) e Banco Popolare (-2,88% a 1,216 euro).
Neppure i rumors su una possibile aggregazione tra Unicredit e Intesa Sanpaolo ha acceso qualche entusiasmo: i due titoli hanno segnato rispettivamente -0,85% a 3,492 euro e -2,13% a 1,238 euro.
Chiudono in negativo anche Parmalat (-3,11% a 1,711 euro) e A2A (-2,91% a 0,384 euro).
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