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Piano lavoro: ecco le strade possibili. Priorità all’IVA o al cuneo fiscale?

lunedì 16 settembre 2013, di Valentina Pennacchio

Nelle ultime ore l’ISTAT ha diffuso dati agghiaccianti sulla disoccupazione giovanile, che fotografano una “generazione bruciata”: in soli 3 anni si è registrato il crollo di un milione di posti di lavoro tra gli under 35, di cui 750.000 nella fascia tra i 25 ed i 34 anni.

C’è chi parla di ripresa, ma davanti a queste cifre crederlo è impossibile. Perché non c’è lavoro in Italia? Secondo la Camusso bisogna ripartire da una politica di investimento, che dia finalmente reddito ai lavoratori, senza il quale, è evidente, l’economia non può ripartire.

Il ministro Enrico Giovannini, impegnato nel trovare una soluzione a questo dramma, pensa ad un piano lavoro dell’Esecutivo che possa sostenere la ripresa, ma la questione delle coperture finanziarie è la preoccupazione principale.

IVA o cuneo fiscale?

La priorità dell’Esecutivo in materia del lavoro è proprio il costo dello stesso, quindi agire sul cuneo fiscale. Giovannini ha dichiarato che intorno alla metà di ottobre, in occasione del varo della Legge di Stabilità, verranno presentate delle misure volte a un taglio selettivo del cuneo fiscale in un’ottica pluriennale

“dirette solo a determinate categorie di imprese, ad esempio solo per chi fa investimenti. Questa è una delle possibilità in campo visto che le risorse sono quelle che sono”.

A questo punto inizia il braccio di ferro: IVA o cuneo fiscale? Renato Brunetta dal Meeting di Confesercenti in Umbria ha annunciato che a giorni sarà varato un decreto per lo stop all’aumento dell’IVA con relative coperture. La notizia è stata confermata dal viceministro all’economia Stefano Fassina, secondo cui però è inevitabile la scelta:

“tra il taglio del cuneo fiscale, che si ipotizza nell’ordine di 5-6 miliardi, e la sterilizzazione dell’IVA per tutto il 2014, che costerebbe 4 miliardi di minor gettito, e sarebbe la soluzione preferibile”.

Non sono dello stesso parere gli industriali. Il vicepresidente di Confindustria Fulvio Conti ha replicato:

“L’immediatezza dei provvedimenti dovrebbe andare al recupero della produttività e del rilancio dell’economia. Per il rilancio dell’economia reale è molto più urgente e necessario ridurre il costo del lavoro e riequilibrare il carico fiscale in busta paga piuttosto che intervenire sulle tasse sui consumi e dunque sull’IVA”.

Le strade possibili

Il taglio del cuneo fiscale è solo una delle ipotesi. A questa vanno aggiunte misure per smaltire la macchina burocratica e favorire l’accesso al credito, ma con una conditio sine qua non: stabilità politica, senza la quale nessuna impresa potrebbe procedere con politiche di investimento, che, come abbiamo visto, risultano assolutamente indispensabili in questo momento cruciale.

Quali saranno le strade che il piano lavoro potrebbe seguire?

  • in alternativa all’incremento di detrazioni e deduzioni IRPEF, si sta valutando un aumento delle tredicesime del 2014 di circa 100 euro su una platea di undici milioni di lavoratori dipendenti. Un aiuto che durante il periodo natalizio potrebbe rappresentare anche un motore per i consumi in caduta libera;
  • riduzione dei contributi non previdenziali (INAIL);
  • riduzione IRAP;
  • potenziamento degli incentivi in favore della stabilizzazione e dei neoassunti under 29 con contratto a tempo indeterminato.

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