Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis propone un’alternativa al Quantitative Easing di Draghi: una partnership tra BCE e la BEI, banca europea per gli investimenti
Cernobbio è un appuntamento a livello internazionale; capi di Stato e di Governo, massimi rappresentanti delle istituzioni europee, ministri, premi Nobel, imprenditori, manager ed esperti di tutto il mondo si riuniscono ogni anno dal 1975 ad oggi per confrontarsi sui temi caldi dell’economia.
Il Forum Ambrosetti di Cernobbio quest’anno ha trattato il tema del quantitative easing nelle sue varie forme.
Il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, davanti agli imprenditori riuniti per la riunione del Forum Ambrosetti alla presenza anche del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha proposto una forma alternativa al Qe della Bce.
L’alternativa al QE proposta da Varoufakis, ministro delle finanze greco
La Bei (Banca europea degli investimenti) dovrebbe chiedere ai governi di guidare un programma per la ripresa degli investimenti che sarebbe finanziato al 100% con obbligazioni della stessa Bei comprate dalla Bce sul mercato secondario.
La proposta ha preso il nome di Piano Merkel anche in riferimento alle note polemiche tra la Germania e la Grecia.
Si tratta di un tipo di QE in partnership con la Bei, che promuoverebbe gli investimenti direttamente, coinvolgendo i fondi della Bei.
Varoufakis riprova ad estendere il QE di Draghi in forma diversa ai Paesi in crisi come la Grecia.
Come è noto il QE presenta un’applicazione complicata in quei Paesi che hanno un’economia alquanto articolata come l’eurozona, a differenza di Giappone, Usa e Gran Bretagna.
I problemi operativi della Bce - sostiene Varoufakis - poiché si comprerebbe un solo pezzo di carta con rating tripla A senza doversi preoccupare dei diversi titoli di Stato potrebbero ridursi di molto se non risolversi completamente.
Allo stesso tempo si eviterebbe, sempre secondo Varoufakis, quei problemi "che il Qe ha avuto altrove e che avrà sempre di più in Europa con i prezzi degli asset gonfiati". Gli "asset gonfiati" sono da intendersi per per gli investimenti che, una volta decisi dall’Ue possono far lievitare il valore degli interessi dei titoli di debito.
Le operazioni di quantitative easing della Bce per gli acquisti degli asset com’è noto non sono proporzionali alle differenze del Pil tra i vari paesi ma alle quote versate per la base monetaria della Bce.
Se il Qe come si dichiara ha obiettivi di crescita dei paesi euro, poiché si applicano non ad un’economia omogenea i paesi più forti lo saranno ancora di più anche perché quei bond che hanno rating bbb- e oltre in senso negativo non vengono acquistati.
Varoufakis ritiene che finanza e lineamenti di economia reale possono determinare differenze anche notevoli tra i vari paesi euro e portare ad un disallineamento della base monetaria disponibile.
Inoltre, il ministro greco delle finanze teme che il QE di Draghi potrebbe minare gli sforzi della Bce’.
Varoufakis in relazioni ad alcune osservazioni sullo statuto della Bce ha detto:
’’Mi dicono che la Bce non accetterà mai discussioni circa lo swap perché è scritto nello statuto. Mi dispiace, signore e signori, ma lo statuto è stato scritto dalla Bundesbank’’.
Vedremo ufficialmente nei prossimi giorni che diranno UE e capi di stato su questa proposta.
Fra due o tre settimane - ha detto il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis - si potranno pagare gli stipendi degli statali e le pensioni, ma certamente non le scadenze di debito verso i creditori privati o il Fondo monetario internazionale
Intanto in Grecia le famiglie e le imprese, per notizie diffuse dai media, hanno smesso di pagare le tasse e le rate dei prestiti in banca perché l’incertezza è tale da paralizzare le decisioni da parte di ciascuno di separarsi dal proprio denaro.
Varoufakis nella seconda giornata del Forum ha presentato una citazione del 1971 che come ha ricordato era la vigilia del crollo del sistema monetario di Bretton Woods.
La frase è di Nicholas Kaldor, il famoso economista keynesiano di Cambridge:
"Un’unione monetaria non può precedere l’unione politica".
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