Dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della FED, che ha fatto emergere un quadro diverso sulle strategie di politica monetaria dell’istituto monetario guidato da Ben Bernanke, il prezzo del petrolio WTI quotato a New York si è messo a correre fin sopra 107 dollari al barile, toccando il massimo più alto degli ultimi 14 mesi. La FED non avrebbe alcuna intenzione di alzare i tassi di interesse nei prossimi mesi, anche quando avverrà il graduale ritiro del piano di stimoli monetari (il cosiddetto “tapering”).
La politica monetaria della Federal Reserve resterà, quindi, ancora molto accomodante con i tassi vicini allo zero per molto tempo. La minute della FED ha messo al tappeto il dollaro americano e favorito l’apprezzamento delle commodity. In forte rialzo c’è soprattutto il prezzo del petrolio americano, che continua a ridurre lo spread con il petrolio Brent. Da inizio luglio il greggio americano ha già messo a segno una performance positiva dell’11% circa, passando da area 96,5 dollari a 107,4 dollari al barile.
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