Pensioni precoci, ultime novità: pensione anticipata, come cambieranno i requisiti di accesso alla pensione anticipata dopo la decisione sull’aspettativa di vita?
Per i lavoratori precoci non c’è pace.
Dopo l’approvazione della riforma delle pensioni, che ha dato il via libera alla Quota 41 riservata a pochi, si attende ora la decisione sull’aspettativa di vita che potrebbe comportare un ulteriore aggravio dei requisiti per poter accedere alla pensione anticipata.
Attualmente, infatti, i lavoratori precoci possono andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi versati se uomini, e 41 anni e 10 mesi di contribuzione se donne. Requisiti che, in realtà, sembrano eccessivi per una categoria di lavoratori, quella dei precoci, che ha iniziato a lavorare in giovane età e che, pur avendo molti anni di contribuzione alle spalle, non può accedere alla pensione di vecchiaia a causa del mancato raggiungimento del requisito anagrafico.
I lavoratori precoci per mesi hanno chiesto al Governo l’approvazione della Quota 41, la misura, ideata dal presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, che avrebbe consentito ai lavoratori con 41 anni di contributi versati di accedere alla pensione anticipata senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica.
Il Governo ha accolto solo in parte le richieste dei lavoratori precoci, approvando sì la Quota 41, ma rivolta a determinate categorie di lavoratori precoci.
Per tutti i precoci rimasti esclusi dalla Quota 41, quindi, resta la possibilità di andare in pensione anticipata al raggiungimento dei requisiti fissati dalla Legge Fornero.
Pensioni precoci: requisiti per andare in pensione anticipata, aumenteranno con l’aspettativa di vita?
I lavoratori precoci che sono rimasti esclusi dalla Quota 41 introdotta con la riforma delle pensioni, potranno andare in pensione anticipata al raggiungimento dei requisiti contributivi richiesti. La riforma delle pensioni, infatti, non ha apportato modifiche a quanto stabilito dalla Legge Fornero: i lavoratori precoci uomini potranno andare in pensione al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi versati, mentre per quanto riguarda le lavoratrici precoci donne il requisito è di 41 anni e 10 mesi.
Per il momento non è prevista nessuna novità, ma i requisiti per accedere alla pensione anticipata potrebbero cambiare a partire dal 2019, data in cui è prevista una revisione degli stessi sulla base dell’aspettativa di vita.
La decisione sull’aspettativa di vita dovrà essere presa quest’anno: in base a quello che verrà deciso, il requisito contributivo richiesto per la pensione anticipata potrebbe essere alzato a 43 anni e 2 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.
Un ulteriore colpo, questo, per la categoria dei lavoratori precoci già rimasta delusa dalla riforma delle pensioni.
Pensioni precoci: stop alle penalizzazioni
Le uniche notizie positive che riguardano le pensioni dei precoci arrivano dal fronte delle penalizzazioni. L’Inps ha infatti confermato la cancellazione delle penalizzazioni per tutti coloro che andranno in pensione prima di aver compiuto i 62 anni di età. La novità, in realtà, riguarda solo i lavoratori che andranno in pensione a partire dal 31/12/2017: fino al 2018, infatti, il sistema dei tagli sulle pensioni era già stato sospeso.
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