Pensione anticipata: tutte le novità su Ape e Opzione donna in attesa dei decreti attuativi della riforma.
Tra le novità più importanti introdotte dalla riforma delle pensioni ci sono sicuramente quelle che riguardano la pensione anticipata.
Grazie alle misure inserite nella manovra previdenziale, infatti, a partire dal 2017 sarà possibile godere di una maggiore flessibilità in uscita.
Dal 1° maggio dovrebbero entrare in vigore l’Ape e Opzione donna, due misure che, rispettivamente, consentiranno l’uscita anticipata dal lavoro a coloro che si trovino ad almeno 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia e abbiano raggiunto i 63 anni di età e alle lavoratrici donne con 35 anni di contributi e 57 di età.
Per rendere effettive le novità introdotte con la riforma delle pensioni si attendono solo i decreti attuativi, attesi entro marzo: ecco tutte le ultime notizie che riguardano la pensione anticipata e in particolare l’Ape e Opzione donna.
Pensione anticipata: Ape o isopensione?
Tra le misure inserite nella riforma delle pensioni che consentiranno a partire da quest’anno ai lavoratori di andare in pensione anticipata spicca l’Ape.
L’Ape consiste in una forma di prepensionamento basata sulla formula del prestito: nello specifico il lavoratore che decide di usufruire dell’Ape potrà uscire in anticipo rispetto ai tempi previsti per la pensione di vecchiaia grazie all’erogazione di un prestito da parte di un istituto di credito. Prestito che dovrà poi essere restituito a rate dal lavoratore dal momento di maturazione della pensione di vecchiaia.
Nonostante l’Ape renda effettiva la possibilità per molti di andare in pensione anticipata, sono molti i dubbi che i lavoratori nutrono su questa misura; a tal proposito sono attesi i decreti attuativi che dovrebbero fare maggiore chiarezza su una misura considerata controversa.
E se l’Ape non convince del tutto, un nuovo dubbio sta iniziando a diffondersi: è più conveniente l’isopensione rispetto alla formula del prestito pensionistico?
Ricordiamo infatti che per isopensione si intende l’incentivo all’esodo nelle aziende in cui si verifica eccedenza di personale. In questi casi, infatti, l’azienda può incentivare l’esodo del personale in esubero e, nello specifico, dei dipendenti a cui manchino massimo 4 anni alla pensione, pagando agli stessi una prestazione analoga alla pensione.
Per capire meglio l’effettiva convenienza o meno dell’Ape occorrerà attendere i decreti attuativi.
Pensione anticipata, continua la lotta per proroga di Opzione donna
Nella riforma delle pensioni ha trovato spazio anche Opzione donna, con un’estensione che consentirà anche alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1957 per le dipendenti e del 1958 per le autonome, di poter andare in pensione anticipata usufruendo del regime sperimentale.
Le disposizioni contenute all’interno della riforma delle pensioni, tuttavia, non aprono alla possibilità di proroga: resta ferma, per il momento, come data limite il 31 dicembre per la maturazione dei requisiti richiesti.
Non si arrende in questo senso il Comitato Opzione donna: alla nomina di Marco Leonardi tra i consiglieri del Governo che porteranno avanti la fase di attuazione della riforma delle pensioni, il Comitato ha reagito facendo gli auguri al successore di Nannicini per il nuovo incarico, e ricordando le richieste fatte in materia previdenziale che attendono ancora una risposta.
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