Pensione anticipata e assegno ordinario di invalidità: conviene bloccarlo per accedere?

Lorenzo Rubini

3 Settembre 2021 - 19:27

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I titolari di assegno ordinario di invalidità non possono accedere alla pensione anticipata, né ordinaria né in deroga.

Pensione anticipata e assegno ordinario di invalidità: conviene bloccarlo per accedere?

L’assegno ordinario di invalidità al compimento dell’età prevista (nel 2021 67 anni) si trasforma in pensione di vecchiaia ma, in nessun caso permette l’accesso alla pensione anticipata né ordinaria né in deroga. L’AOI, tra l’altro, non può essere neanche interrotto poiché, essendo equiparato ad una pensione, non permette al suo beneficiario di presentare eventuale rinuncia al beneficio.

Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Buona sera mio marito percepisce AOI da circa un anno per invalidità al 100% e un autonomo e continua a lavorare e a pagare i contributi INPS ha 38 anni di lavoro effettivo e ha cominciato a lavorare a 15 anni volevo chiedere se conviene rinnovare AOI o fermarla per poi andare in pensione con i 41 anni di lavoro. GRAZIE”

Pensione quota 41 e AOI

La pensione quota 41 non è altro che un pensionamento anticipato in deroga che permette ai lavoratori precoci di accedere con 1 anno e 10 mesi di anticipo se uomini e con 10 mesi di anticipo se donne, visto che richiede 41 anni di contribuzione versata.

Come accade per le altre pensioni anticipate, quindi, la quota 41 precoci non premette l’accesso ai titolari di assegno ordinario di invalidità. L’AOI ha una durata triennale e alla scadenza può essere, tramite presentazione di domanda, essere rinnovato; al terzo rinnovo, invece, diventa definitivo e non è più soggetto a scadenza.

Nel caso di suo marito, percependo il beneficio da 1 anno e avendo 38 anni di contributi, alla prima scadenza (che dovrebbe cadere a 40 anni di contributi) potrebbe non essere rinnovato per richiedere la pensione quota 41 come invalido. In questo caso resterebbe con il solo stipendio e senza percepire il beneficio per circa un anno.

In alternativa, potrebbe rinnovare l’assegno ordinario per il seguente triennio e, una volta raggiunti i 41 anni di contributi decidere se smettere di lavorare o meno, accedendo alla pensione al termine del secondo triennio (e se dovesse continuare a lavorare raggiungere i 43 anni di contributi che gli permetterebbero di accedere alla pensione anticipata ordinaria).

La decisione, in ogni caso, deve essere vostra; quando si parla di invalidità e di pensione solo il diretto interessato può sapere se può affrontare altri anni di lavoro in modo sereno oppure no. In questo caso le alternative sono due ed entrambe valide.

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