Pendolaria: l’analisi dei dati di Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio

Chiara Ridolfi

4 Febbraio 2019 - 13:20

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Dopo l’emanazione del Rapporto Pendolaria abbiamo chiesto a Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio di commentare i dati emersi.

Pendolaria: l’analisi dei dati di Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio

La tratta più frequentata d’Italia è la FL1 Fiumicino-Fara Sabina con 81.500 viaggiatori al giorno. Ma quali sono gli interventi per migliorare ancora il trasporto su ferro?
Sono 5,6 milioni le persone che ogni giorno aspettano in banchina il treno o la metropolitana: lo rivela il rapporto Pendolaria di Legambiente, che da 11 anni analizza la situazione del trasporto ferroviario nel BelPaese. Il numero di passeggeri segna un nuovo record rispetto al 2012 (+7,9% in 4 anni); in particolare, sono 2.874.000 coloro che ogni giorno usufruiscono del servizio ferroviario regionale e 2.716.000 quelli che invece prendono le metropolitane, presenti in 7 città italiane, in larga parte pendolari.

Sul podio delle tratte più utilizzate di tutta Italia spicca la regione Lazio. Dopo la pubblicazione dei dati da parte di Legamabiente, abbiamo analizzato i dati con Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, in modo da capire a che punto siamo nella regione della Capitale e quali sono i prossimi passi da fare.

Quali sono le tratte più scelte dai pendolari?

La tratta pendolare più frequentata d’Italia si conferma la FL1 Fiumicino-Fara Sabina con 81.500 viaggiatori al giorno, in netta crescita rispetto ai 75.000 del rapporto del 2018. Al secondo posto c’è la Roma Nord-Viterbo con 75.000 pendolari al giorno, mentre la medaglia di bronzo spetta alla Roma Ostiense-Viterbo, con 65.000 viaggiatori.

A cosa si deve il trend positivo della Regione Lazio?

Migliorare i treni vuol dire stimolarne l’utilizzo e aumentare la qualità ambientale e della vita per oltre mezzo milione di pendolari. Il Contratto di Servizio Regione-Trenitalia ad esempio ha permesso l’arrivo di 114 carrozze Vivalto, 20 treni Jazz e il revamping di 46 TAF. L’età media dei treni regionali è di 17,5 anni per un numero totale di viaggiatori che rimane di 540.000 pendolari al giorno. Gli stanziamenti della Regione per i treni sono stati di 39,75 mln di euro (2017) pari allo 0,2 del bilancio regionale, percentuale che fa del Lazio la 13° regione per bilancio dedicato ai pendolari, nessun taglio sul numero totale di corse (1.525 corse delle quali 600 Atac e 925 Trenitalia).

Quali sono i prossimi passi da fare?

Adesso la Regione deve spingere sull’acceleratore per portare sempre più risorse al trasporto pubblico, puntando all’aumento di interscambio con i mezzi Cotral e delle frequenze di passaggio, una cura del ferro per la quale è fondamentale la crescita della percentuale di bilancio dedicata ai pendolari.

Parliamo della Capitale, come si può migliorare la situazione dei trasporti?

Per quanto riguarda il trasporto su ferro, Roma presenta un divario enorme - e negativo - rispetto a tutte le altre grandi città europee: è quella con meno metro, con frequenze di passaggio altissime, con i tram in circolazione più vecchi. Andrebbero poi ripensate le tre linee regionali concesse ad Atac: la Roma Lido e la Roma Nord andrebbero trasformate in metropolitane e la Termini Giardinetti dovrebbe diventare una nuova linea tramviaria, moderna e interconnessa con la metro C.

Altri interventi da fare riguardano la frequenza delle metro, che andrebbe portata in tutte a 3 minuti, mentre sappiamo che la Metro C ha una frequenza media di 12 minuti.

Qual è nel Lazio la tratta con maggiori problemi?

Direi la Roma Lido, il rapporto ha evidenziato un crollo verticale del numero di viaggiatori: pochi anni fa raggiungeva le 100.000 persone al giorno, oggi invece sono scesi a 65.000. Il decremento è dovuto a continui guasti, problemi tecnici, corse saltate, informazioni mancanti, sovraffollamento, freddo d’inverno e caldo d’estate. Non a caso si aggiudica da anni il titolo di peggiore tratta d’Italia. In particolare, come avevamo constatato nel corso di un’analisi del 2017, le stazione Tor di Valle, Vitinia, Ostia Antica e Castel Fusano sulla tratta Roma-Lido versavano in una condizione disastrosa: le stazioni già erano oggetto di una presenza saltuaria della vigilanza mentre da fine 2015 nemmeno questo è più garantito purtroppo aggravando gli atti di vandalismo. La stazione di Tor di Valle è un cantiere fermo da più di un anno, mentre quella di Castelfusano risulta con biglietteria e sala d’aspetto chiuse, tornelli aperti ed ingresso libero. E nel corso degli ultimi mesi sono stati numerosi gli atti di microcriminalità avvenuti proprio sui mezzi e nelle stazioni della Roma-Lido.

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