politica
(AdnKronos) - "Serve scuotere l’albero, ascoltare territori e circoli. Anche per questo -proseguono i due esponenti della minoranza Pd- la convocazione dell’assemblea dev’essere comunque rapida in coerenza a uno Statuto che già ora non è stato rispettato. La nostra proposta è di proseguire assieme la riflessione su come si rilancia il Pd, su come si ricostruisce una comunità".
"Per alimentare questo cantiere nel fine settimana –sabato 21 e domenica 22 – terremo assemblee aperte ovunque se ne senta la necessità. Coinvolgiamo amministratori, sindaci, associazioni, sindacati, i segretari e i militanti di quei circoli che in questo mese si sono spesso riempiti per discussioni vere e appassionate. È un appello rivolto a tutte e tutti perché dopo il 4 marzo, dopo le dimissioni di Renzi e nel pieno di una transizione difficile il confronto non è tra maggioranza e minoranze, ma investe la sorte di quel progetto –il Partito democratico– nel quale tanti di noi hanno creduto e riversato passione e speranze".
"Una cosa è peggio della sconfitta: rimuoverla in attesa che la tempesta si plachi o gli altri falliscano. Una comunità politica -concludono Cuperlo e Orlando- non può arrendersi a questo. Se vogliamo rialzarci molto bisogna cambiare, a cominciare da noi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA