In un periodo come quello che sta vivendo il nostro Paese, e soprattutto dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, il termine "opposizione" non ha molto più richiamo come una volta. Certo è che l’importanza dei due principali partiti politici è data da un costante appoggio al neo-governo presieduto da Mario Monti e da un potere decisionale indirizzato sempre di più verso la moderazione.
Si prenda in considerazione la patrimoniale: nel Pdl si registrano tensioni interne, mentre il Pd spinge sull’acceleratore per approvarla. E sulle intese da trovare con il Pdl, il senatore del Pd Giovanni Legnini è chiaro: "La nuova maggioranza non è politica: è piuttosto un concorso di sostegni per arrivare a un obiettivo condiviso. Spero non ci saranno mediazioni inconcludenti ma che metteremo le nostre idee in competizione lasciando al Governo la sintesi".
E già si riparla di Ici: la tassa sulla prima casa, che è stato uno dei principali cavalli di battaglia che hanno permesso al Pdl di vincere le scorse elezioni, verrà infatti ripristinata per far fronte all’enorme divario economico che ci separa dagli altri paesi europei. Un ritorno alle origini necessario e inevitabile che toccherà le proprietà familiari degli italiani e su cui il Pd punta ancora deciso, mentre sul fronte Pdl suonano sempre controverse le opinioni in merito.
La questione che ci si pone è se si riuscirà ad ottenere i risultati sperati sulle misure e sui provvedimenti duri ancora da prendere: chissà se i due litiganti (Pd e Pdl) si sforzeranno di trovare un’intesa concorde e pacifica per salvare il godimento del terzo contendente, il più importante, l’Italia.
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