E’ il Papa delle prime volte: primo gesuita, primo sudamericano, primo Francesco, primo Papa che scende dalla papamobile per abbracciare e baciare i fedeli. Prima messa ufficiale per Papa Francesco, che ha sorpreso tutti per la semplicità dell’abbigliamento e dei gesti e per l’omelia in cui ha rispolverato parole come bontà, compassione, tenerezza. Roma oggi è stata invasa da circa 150-200 mila pellegrini secondo le stime, che si sono accalcati in Piazza San Pietro fin dalle prime ore del mattino per assistere all’intronizzazione di Papa Francesco. Il Vaticano da questa mattina alle 6 è stato colorato da tante bandiere diverse, quelle Argentine della patria di Bergoglio le più numerose, alle quali si sono aggiunti i colori di India, Cina, Messico, Indonesia, Stati Uniti, Germania, Spagna, Austria e ovviamente Italia.
Tutte le notizie biografiche legate a Papa Francesco lo presentano come persona “semplice”, parola che ricorre tantissimo dall’inizio del suo pontificato, e vicina ai poveri come attesta anche la scelta del nome Francesco. Fonti vicine al Vaticano riportano anche la possibilità che Papa Francesco possa accogliere nella Chiesa un ospite mai accolto prima: il fisco. Se così fosse, Bergoglio si confermerebbe davvero come il Papa delle prime volte.
Prima messa di Papa Francesco
Papa Francesco accompagnato dal canto del “Te Deum” è entrato in Basilica per il saluto ai rappresentanti delle delegazioni dei Paesi e delle organizzazioni internazionali venute a Roma per assistere alla sua messa di insediamento. Le campane di San Pietro hanno iniziato a suonare a festa e dai fedeli in Piazza si è levato un "Viva il Papa".
La messa celebrata in presenza di quasi 200mila fedeli è durata circa un’ora e mezza, tra il pubblico anche 130 delegazioni di capi di Stato, e di governo venuti per omaggiare il nuovo pontefice. Per la politica italiana hanno partecipato alla funzione il premier Monti, il capo dello Stato Napolitano e anche i presidenti delle Camere, Grasso e Boldrini.
Alla fine della funzione il Papa ha affidato alla rete due messaggi che racchiudono il significato della prima omelia ascoltata in San Pietro dai fedeli. "Il vero potere é il servizio. Il Papa deve servire tutti, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli" e ha twittato Papa Francesco, "Custodiamo Cristo nella nostra vita."
Il fisco entrerà al Vaticano?
Secondo quanto previsto dai Patti Lateranensi i redditi dei dipendenti laici del Vaticano sono totalmente esentasse: quindi niente Irpef e addizionali varie per i 3.000 frontalieri impiegati nelle diverse congregazioni al servizio del Papa. L’insediamento di Papa Francesco, il Papa votato alle povertà e semplicità ha già fatto salire la tensione tra i dipendenti esentasse del Vaticano.
Si insinua dunque la preoccupazione per una possibile riforma delle finanze vaticane, ormai data quasi per certa, che potrebbe anche includere il pagamento della tassa sul lavoro. Come illustrato da Padre Lombardi il Vaticano ha chiuso il 2011 in rosso per 14,8 milioni di euro e i capitoli di spesa più onerosi sono stati quelli relativi al costo del personale. E’ probabile quindi che si permetta l’ingresso a San Pietro del tanto odiato fisco per sopperire alle spese legate a questa voce di bilancio.
Forse Papa Francesco sarà davvero il pontefice delle prime volte e continuerà a sorprendere per scelte inaspettate. A questo punto è lecito chiedersi: sarà anche il primo ad affrontare la questione dell’IMU sugli immobili della chiesa?
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