La Direzione del Partito Democratico, alla fine si è conclusa con un pareggio. Da una parte infatti, i toni più concilianti del premier l’hanno condotto ad una facile vittoria nel momento della votazione, ma dall’altra ha aperto alla mediazione sull’abolizione dell’articolo 18.
Insomma il Jobs act è stato approvato dal Partito Democratico con 130 voti a favore, 20 contrari e 11 astenuti. Ma la posizione di Renzi sull’abolizione dell’articolo 18 si è leggermente ammorbidita: in pratica si mantiene il reintegro del lavoratore licenziato per ragioni disciplinari e su basi discriminatorie.
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