L’oro resta sotto stress con una quotazione corrente pari a circa 1.290$. Possibile, però, un rimbalzo più consistente dopo le forti vendite delle ultime settimane
L’oro sembra aver trovato un buon supporto di breve periodo tra 1.280$ e 1.275$ l’oncia, dopo aver messo a segno una robusta discesa dai top a 6 mesi del 17 marzo scorso di 1.390$. A inizio mese la quotazione del metallo prezioso è scesa a 1.276$ l’oncia, ai minimi da sette settimane, ma da questo livello è iniziato un fisiologico rimbalzo tecnico fino a 1.294$ l’oncia.
Gli analisti finanziari restano ancora poco ottimistici sull’andamento futuro dell’oro. Goldman Sachs continua ribadire che i prezzi scenderanno a 1.050$ entro fine anno, mentre Morgan Stanley ha un target a dodici mesi a 1.100$ l’oncia. La scorsa settimana anche Barclays si è occupata delle prospettive dell’oro, avanzando l’ipotesi di un prezzo medio per il 2014 a 1.250$ l’oncia.
Gli esperti del gruppo bancario britannico, meno pessimisti rispetto ad altre banche d’affari, sottolineano che “i flussi di investimento sull’oro sono ritornati positivi. Tuttavia, è meglio essere prudenti prima di considerare questo interesse da parte degli investitori come un mutamento strutturale del sentiment di mercato”. Da un punto di vista tecnico l’oro potrebbe effettuare un rimbalzo consistente fin sopra 1.300$ l’oncia.
Tuttavia, molto dipenderà anche dai risultati di oggi pomeriggio relativi al mercato del lavoro negli Stati Uniti. Se il dato sarà deludente, tra gli investitori potrebbero aumentare le aspettative di una stretta monetaria più lontana del previsto. Il dollaro americano potrebbe deprezzarsi e favorire contestualmente la risalita del metallo giallo. Lo scenario bullish prevede un movimento rialzista fino a 1.305$ prima e 1.320$ poi, quello ribassista fino a 1.250$ nel giro di 3-4 settimane.
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