L’oro continua a muoversi all’interno di una fase lateral-ribassista. Attualmente la quotazione è intorno a 1.700$ l’oncia. Il prezioso metallo giallo sta perdendo sempre più il suo status di bene rifugio, diventando così un asset rischioso che si apprezza maggiormente durante i periodi di maggiore appetito verso il rischio. Molti esperti, però, continuano a scommettere sui rialzi futuri dell’oro e vedono il destino del metallo strettamente legato all’andamento dei tassi reali americani.
Secondo Damien Grulier, analista per le commodity di Exane Derivatives, "in occasione del primo QE, quando i tassi reali americani sono passati dal 3% all’1,5%, l’oro è aumentato da 650$ a 1.200$ l’oncia. Stessa cosa con il QE2 dove mentre i tassi scendevano dall’1% allo 0,8%, l’oro saliva da 1.200$ a 1.600$". La stessa situazione si è ripresentata con il QE3. L’esperto di Exane ha un prezzo obiettivo sull’oro a 1.850$, ma il target a 12 mesi è a 1.900$ l’oncia.
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